Sono circa 4 mila i nuovi casi di tubercolosi registrati ogni anno in Italia, secondo l'Istituto superiore di sanità. Quella che ha colpito nei mesi scorsi uno studente...
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Attraverso le vie aeree, i batteri raggiungono e si depositano nei polmoni dove cominciano a crescere e moltiplicarsi. Da lì in alcuni casi possono diffondersi attraverso il sangue ad altre parti del corpo. La trasmissione del bacillo non è facilissima, precisano gli esperti dell'Iss. Devono ricorrere alcune condizioni essenziali: il malato deve essere affetto da Tbc polmonare attiva, la carica batterica deve essere molto elevata, il malato non deve essere in terapia, il ricambio d'aria ambientale deve essere scarso o assente.
Non tutte le persone che si infettano però sviluppano la malattia; il sistema immunitario, infatti, può far fronte all'infezione e il batterio può rimanere quiescente per anni. Questa condizione si chiama infezione tubercolare latente: ne è affetta circa un quarto della popolazione mondiale. Le persone con infezione tubercolare latente non hanno sintomi e non sono contagiose. Molte persone non svilupperanno mai la malattia, altre invece possono ammalarsi anni dopo. Si stima che il 5-15% delle persone con infezione latente sviluppi la malattia nel corso della propria vita. I sintomi della Tbc polmonare sono tosse (che dura più di 3 settimane), dolore toracico, febbre e sudorazioni notturne. Nel tempo, la tosse può essere accompagnata da presenza di sangue nell'espettorato. Altri sintomi includono stanchezza, debolezza e perdita di peso. I sintomi della tubercolosi polmonare possono essere lievi per mesi. E proprio questo può portare a un ritardo nella diagnosi e favorire la trasmissione dell'infezione.
Quanto alla diagnosi, oggi esistono test molecolari in grado di identificare in poche ore la presenza del micobatterio nell'espettorato dei pazienti con Tbc polmonare, invece che in 3-4 settimane come in passato.
Il Messaggero