L'estate è il momento dell'anno in cui si presta maggiore attenzione al look. Gli straordinari e tragici eventi dell'ultimo periodo, tuttavia, hanno portato...
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Dieta, i cibi da evitare per avere una pelle perfetta
Se poi si cerca qualcosa di maggiormente approfonfito, il professor Gualdi consiglia
Kleresca Skin Rejuvenation: un trattamento estetico basato sulla biofotonica e ispirato dalla fotosintesi. Attraverso questo, si stimoleranno i processi biologici, migliorando la carnagione e la qualità della pelle, riuscendo, inoltre, a indurre mediante l'energia luminosa un aumento di circa il 300% della produzione di collagene.
Se ne beneficerà in radiosità del viso che continuerà, anche dopo la conclusione del trattamento. Ma non finisce qui, perché ci sono anche i trattamenti di biorivitalizzazione che apportano nutrienti al derma, consentendo così alle pelle di rigenerarsi attraverso minerali e vitamine, quali A, la B6, B12, la C e la E.
Tutto questo non sarebbe possibile senza l'impiego della tecnologia: «Ho deciso di investirci molto, perché credo sia imprescindibile per chi lavora nell’ambito chirurgico, e in particolare nella branca estetica – dice ancora Gualdi - La precisione è tutto quando si interviene su parti delicate del viso e sui lineamenti e la scelta degli strumenti fa la differenza».
Qualche consiglio anche per i danni eventualmente causati dall'uso prolungato di maschere viso. In questi casi può essere utile intervenire con peeling di nuovissima generazione a base di Tca (acido tricloroacetico), Ossigeno, Acido Cogico ed Acido Mandelico. La loro combinazione riduce arrossamenti o desquamazione visibile, tipiche della vecchia generazione di peeling. L'applicazine di simili sistemi consentirà la rivitalizzazione di pelle del viso, collo, décolleté, interno braccia, interno coscia, glutei e, in generale dellele zone rilassate. È utile, inoltre, su pelli impure, pori dilatati e acne.
Per chiudere il quadro, suggerisce il dottor Gualdi «Si può ricorrere a sistemi come la carbossiterapia, un trattamento che migliora molto l’apporto di sangue ai tessuti e la loro ossigenazione o a complessi biorivitalizzanti, generalmente iniettati a livello locale e contenenti molti nutrienti tra cui anche l’acido jaluronico, la base indispensabile per mantenere l’idratazione dei tessuti».
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Il Messaggero