Tamponi "fai da te" non lasciano traccia della positività, l'allarme di Federfarma: «Sono troppi»

Aumentano i tamponi "fai da te" che non lasciano traccia: l'allarme Federfarma
Aumentano gli acquisti di tamponi antigenici per uso personale che non lasciano traccia ufficiale della positività al Covid-19. «Il fai da te presenta un rischio...

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Aumentano gli acquisti di tamponi antigenici per uso personale che non lasciano traccia ufficiale della positività al Covid-19. «Il fai da te presenta un rischio alto, in pochi si autodenunciano in caso di positività», avverte Roberto Tobia presidente di Federfarma. Cresce anche il numero dei positivi nei controlli effettuati direttamente nelle farmacie dal personale specializzato ma in questo caso chiunque viene poi «schedato» con le informazioni inserite in piattaforma.

 

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Tamponi senza tracciabilità

Sono in costante aumento i tamponi antigenici acquistati dai cittadini nelle farmacie per uso personale ma dei quali non c'è tracciabilità. A lanciare l'allarme è il segretario nazionale di Federfarma, Roberto Tobia, che è presidente europeo del Pgeau per il 2022 e a capo della federazione di Palermo.

 

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«Non incentiviamo la vendita dei tamponi rapidi antigenici personali (test rapidi in autodiagnosi) per due aspetti fondamentali - spiega il segretario di Federfarma - primo perché l'uso deve essere fatto da persone specializzate, nelle farmacie per esempio il personale ha seguito degli appositi corsi di formazione; secondo perché non c'è certezza di tracciabilità, se un cittadino col 'fai da te' risulta positivo si auto-denuncia solo se ha una coscienza civica, purtroppo non sono tanti quelli che hanno questo senso civico». «C'è un rischio enorme - aggiunge Tobia - ma certamente non possiamo bloccare le vendite perché esiste un apposito regolamento europeo che va rispettato. Noi consigliamo comunque di affidarsi nelle mani di professionisti».

 

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Aumentano le positività in farmacia

Tobia rileva anche un aumento dei casi di positività al Covid riscontrati con i tamponi processati direttamente nelle farmacie. «Solo ieri - sottolinea - il personale della mia farmacia ha riscontrato il 10 per cento dei soggetti positivi, un dato elevato. Sono tanti i pazienti che ogni giorno segnaliamo nelle piattaforme». Lo scorso 21 aprile Federfarma aveva scritto al ministero della Salute segnalando proprio il tema della tracciabilità dei tamponi antigenici rapidi nasali in autodiagnosi. «Proprio la tracciatura degli esiti, sia negativi che positivi, l'attendibilità dei risultati e l'accuratezza di esecuzione dei tamponi nasali effettuati in farmacia - si legge nel documento - sono stati decisivi per la gestione della pandemia. Per questo le farmacie hanno sempre garantito il puntuale inserimento dei risultati dei test all'interno dei database regionali».

 

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Il Messaggero