Sportivi si nasce, ecco il gene chiave per le performance atletiche

Sportivi si nasce, ecco il gene chiave per le performance atletiche
Studiando il Dna di un piccolo paziente, scienziati italiani hanno svelato un gene (VHL) dal ruolo potenzialmente chiave nel successo nello sport: se 'difettoso' (con una...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Studiando il Dna di un piccolo paziente, scienziati italiani hanno svelato un gene (VHL) dal ruolo potenzialmente chiave nel successo nello sport: se 'difettoso' (con una 'mutazione'), è deleterio per la perfomance sportiva. È il risultato di uno studio su The New England Journal of Medicine, coordinato da Federico Formenti del King's College di Londra insieme a Fulvio Della Ragione dell'Università di Napoli Luigi Vanvitelli. Studiando questa proteina si potranno scoprire le basi biologiche della resistenza allo sforzo e alla fatica, anche negli allenamenti ad alta quota.


Lo studio parte dal caso di un paziente pediatrico con scarsa resistenza allo sforzo, difetti alle 'centraline elettriche' della cellule (mitocondri), eccesso di globuli rossi nel sangue, spiega Formenti :
«Nel suo Dna abbiamo scoperto una mutazione a carico del gene VHL che riduce la quantità di proteina omonima nel paziente, portando a una cascata di conseguenze per il metabolismo energetico». VHL, spiega, è una proteina chiave per la regolazione dell'equilibrio dell'ossigeno nelle cellule e quindi è importante ad esempio nello sport ad alta quota. Agisce, infatti, in modo diretto sul cosiddetto 'Fattore inducibile dall'ipossia', proteina che si attiva per sopravvivere in condizioni di poco ossigeno, come in alta quota e protagonista del Nobel per la Medicina 2019, per le sue implicazioni a livello oncologico.

 
«I risultati da noi ottenuti - spiega Della Ragione - hanno importanti ricadute sullo sviluppo di nuovi approcci diagnostici e di più efficaci terapie per malattie di grande impatto sociale come i tumori, l'infarto e l'ictus, in cui l'ipossia, ossia la mancanza di ossigeno, gioca un ruolo fondamentale».

 
«Inoltre, la caratterizzazione di questa nuova condizione clinica - sottolinea Silverio Perrotta, docente di Pediatria dell'ateneo campano - consentirà una diagnosi precisa e terapie idonee per i bambini con alterazioni ematologiche, metaboliche ed endocrinologiche che condizionano la loro crescita». Studi futuri, conclude Formenti, potrebbero portare, inoltre, a scoprire altre mutazioni a carico di VHL che siano, al contrario, migliorative delle performance sportive di un atleta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero