L'attività fisica, condotta in maniera "mirata e calibrata", può ridurre il rischio di ammalarsi di ben 7 tipi di tumore. L'analisi aggregata...
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La ricerca, condotta dai ricercatori del National Cancer Institute, dell'American Cancer Society e dell'Harvard T.H. Chan School of Public Health, appare sul "Journal of Clinical Oncology". L'attività fisica è associata da tempo a un rischio inferiore di sviluppare diversi tumori, ma finora il 'dosaggiò più efficace di questa sorta di 'terapia preventivà era meno chiaro. Le linee guida affermano che si dovrebbe puntare ad almeno 2,5-5 ore a settimana di attività di intensità moderata o a 1,25-2,5 ore a settimana di attività intensa.
Il team utilizza un'unità di misura (Met, Metabolic equivalent of task), usata per stimare il costo metabolico di un'attività fisica, indipendentemente dal peso corporeo. L'attività fisica moderata brucia da tre a sei volte più calorie al minuto rispetto allo stare seduti - ovvero 3-6 Met - mentre quella intensa oltre 6 Met. Nel loro studio i ricercatori hanno esaminato la relazione tra attività fisica e incidenza di 15 tipi di cancro. In questo modo hanno scoperto che fare esercizio da moderato a intenso (ovvero da 7,5 a 15 Met ore/settimana) è associato a un rischio statisticamente significativo inferiore per sette dei 15 tipi di cancro studiati, con la riduzione che aumentava con il crescere dell'attività fisica.
Più in dettaglio, l'attività fisica era associata a un minor rischio di: cancro al colon negli uomini (8% per 7,5 Met ore/settimana; 14% per 15 Met ore/settimana), tumore al seno femminile (6% -10%), carcinoma endometriale (10% - 18%), carcinoma renale (11% -17%), mieloma (14% -19%), carcinoma epatico (18% -27%) e linfoma non-Hodgkin (11% -18% nelle donne). La risposta rispetto alla dose di esercizio è stata di tipo lineare per metà delle associazioni e non lineare per le altre. «Questi risultati - concludono gli autori - forniscono un supporto ai livelli di attività fisica raccomandati per la prevenzione del cancro e» una base «per gli studi in corso e futuri sulla prevenzione del tumore». «Le linee guida sull'attività fisica sono state in gran parte basate sul loro impatto su malattie come le cardiopatie e il diabete», ha affermato Alpa Patel, direttore scientifico senior della Ricerca sull'epidemiologia presso l'American Cancer Society. «Questi dati forniscono un forte sostegno al fatto che questi livelli raccomandati sono importanti anche per la prevenzione del cancro». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero