Sole, pelle dimentica 44% si scotta: le parti a rischio sempre senza crema

Sole, pelle dimentica 44% si scotta: le parti a rischio sempre senza crema
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ROMA Se circa il 100% di chi perte per le vacanze in località assolate conosce i danni che i raggi ultravioletti comportano per la salute e la bellezza della pelle e il 97,4% mette lo schermo solare in valigia il 72% si sottopone alle lampade solari nelle settimane che precedono il viaggio infischiandosene dei rischi e il 44,4% ritorna dalla vacanza con scottature della pelle, 29,9% dei casi dolorose.


Lo dimostra una ricerca condotta su 1.065 passeggeri di diverse nazionalità, uomini e donne di età media superiore ai 35 anni, in transito all'aeroposto Basel-Mulhouse, Svizzera francese, per i Caraibi, le isole Canarie e il Sud Africa. L'indagine è pubblicata sul British journal of dermatology.

Intervistati alle partenze, agli arrivi e nell'ambulatorio di medicina del turismo dell'aeroscalo hanno ammesso di trascurare la pelle pur di abbronzarsi. Sono tante le abitudini errate evidendiate nella ricerca, dall'applicazione poco frequente dei solari alla assoluta trascuratezza di alcune aree del corpo che si scottano di più.



«Il tasso di scotatture di ritorno da vacanze in località ad alta intensità di raggi ultravioletti è enormemente alto, anche se il totale delle eprsone intervistate ha dimostrato un'ottima conoscenza dei rischi per lo sviluppo di tumori e dell'invecchiamento precoce - precisa Christian Surber, dipartimento di Dermatologia dell'università di Basilea che ha condotto il sondaggio».

Il 94% dei passeggeri intervistati aveva un filtro solare nel bagagliaio, il 93,8% occhiali da sole, il 63,6% un cappello e il 4,1 abiti addizionati con filtri solari. In vacanza, però, il 44,4% si è scottato e il 29,9% ha sofferto per la gravità delle ustioni. Le aree più colpite il viso, il collo, le spalle, il décolleté, le braccia e il tronco.


Le industrie cosmetiche specializzate in protezione solare conoscono la disaffezione cronica dei consumatori agli schemi protettivi, una volta in spiaggia. Il colosso giapponese Shiseido, con 22 brevetti mondiali per la linea di protezione solare la cui tecnologia è riconosciuta dalla Federazione internazionale dei chimici cosmetologi, ha studiato il comportamento dei consumatori quando spalmano creme protettive e delineato la mappa delle zone più trascurate: aree insospettabili come le sopracciglia, l'ovale del viso, la nuca, l'attaccatura dei capelli, i lati delle narici e le orecchie. Oltre all'interno delle braccia, i fianchi, il dorso delle mani, il collo dei piedi e le spalle. Gli italiani sono, tra gli europei, coloro che usano fattori di protezione tra i più bassi per il timore che uno schermo elevato blocchi la tintarella.






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Il Messaggero