ROMA Con il decreto Istruzione è stato cancellato il divieto di utilizzo della sigaretta elettronica nei luoghi pubblici, introdotto a giugno con il decreto Iva-Lavoro. Quindi si...
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Rimangono escluse, invece, le scuole (come previsto dall'articolo 4 dallo stesso decreto Istruzione) dove le e-cig non potranno essere utilizzate né all'interno né all'esterno degli edifici al pari dei tabacchi. È questo il contenuto di un emendamento inserito alla Camera nel decreto Istruzione (ormai convertito in legge) e passato inosservato, con il quale le sigarette elettroniche sono state escluse dal divieto di "svapo" nei luoghi pubblici.
Il dl Iva-Lavoro, infatti, aveva allargato anche alle sigarette elettroniche le norme restrittive contenute nella legge Sirchia del 2003 (con la quale è stato introdotto in Italia il divieto di fumo nei luoghi pubblici). Ma non solo, perché la modifica cancella - sempre per le sigarette elettroniche - il divieto di pubblicità e promozione.
L'emendamento (il 4.25) è stato presentato dal presidente della commissione Cultura della Camera Giancarlo Galan (Pdl), durante l'esame del dl Istruzione, ed è stato approvato dai deputati il 23 ottobre scorso. Con la modifica viene stralciata l'ultima parte del comma 10-bis dell'articolo 51 della legge Sirchia (introdotta con il dl Iva-Lavoro di giugno), con la quale sono state applicate alle sigarette elettroniche le norme "in materia di tutela della salute dei non fumatori" previste per i tabacchi. Alle sigarette elettroniche - si legge nella parte ora cancellata - "si applicano le disposizioni vigenti per i tabacchi lavorati in materia di divieto pubblicitario e promozionale, nonché di tutela della salute dei non fumatori (previste dalla legge Sirchia; Ndr)". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero