Il virologo Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia all'università di Padova, non ha molti dubbi: a scuola le mascherine andrebbero portate dai ragazzi anche...
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«Non credo ad un vaccino entro fine anno. Un vaccino è una cosa estremamente complicata e purtroppo non ha tempi comprimibili. Si pensi che il vaccino viene dato a persone che stanno bene quindi significa che devono stare bene prima e anche dopo», dice poi il virologo.
«Ora il problema è che noi siamo tutti differenti, geneticamente per età, per sesso, per etnia ora o anche per malattie. Quindi in genere la fase cosidetta di sicurezza di un vaccino dura circa un anno e mezzo, due, solo quella, perché bisogna darla circa a cento mila persone in tutto il mondo - continua Crisanti - Capisco che c'è l'esigenza e l'aspettativa ma non vorrei che si prendesse a una scorciatoia, perché per ogni scorciatoia che prendiamo aumenta il rischio o che il vaccino non sia efficace o che abbia effetti indesiderati. Direi che la cosa migliore sia spiegare alle persone che il vaccino è una cosa in cui stiamo investendo e che ha dei tempi che non possiamo comprimere». «Penso che il ministro Speranza interpreti le aspettative di tutti - conclude il virologo Crisanti - si diceva che il vaccino sarebbe stato pronto a dicembre, ora si parla della fine dell'anno prossimo, vedrà fine anno prossimo credo che avremo un vaccino certo, testato, nel 2021».
Il Messaggero