Tutti di corsa per una sanità davvero inclusiva, per tutti, anche per coloro che sono più fragili e che vivono ai margini. E’ questo l’obiettivo della...
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Consulcesi Onlus ha predisposto un’apposita raccolta fondi, attiva sulla Rete del Dono (https://www.retedeldono.it/progetti/consulcesi-onlus/unita-mobile-sanita-di-frontiera) che ha già raccolto oltre 11mila euro e si pone come primo obiettivo di raggiungere quota 50 mila. Inoltre, i manager e i dipendenti del Gruppo Consulcesi hanno dato il via a una vera e propria gara di solidarietà, prestando il volto per la campagna social #SalutexTutti attraverso testimonianze foto e video e partecipando in prima persona alla Stracittadina.
Il loro percorso verrà tracciato tramite tecnologia Blockchain grazie all’app RunOnChain in modo da poter confrontare i rispettivi tempi e decretare il miglior runner. La stessa tecnologia verrà utilizzata per certificare l’assoluta trasparenza nell’impiego delle donazioni raccolte.
Lo scopo della campagna è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di migliorare il livello di salute e benessere psico-fisico nelle periferie: per questo l’Unità Mobile “Salute e Inclusione”, in partenariato con ASL Roma 1, Policlinico Umberto I e Centro nazionale per la salute globale, offre assistenza ai più deboli grazie ad un’equipe formata da un medico e due mediatori interculturali. L’iniziativa fa parte del progetto “Sanità di Frontiera” che ha ricevuto il sostegno anche della Santa Sede.
«Ad oggi nel nostro Paese la salute non è uguale per tutti – spiega Massimo Tortorella, ideatore e presidente di Consulcesi Onlus – e per questo è necessario promuovere un programma di azioni concrete per il contrasto alle diseguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari, con particolare riferimento alle zone più periferiche delle grandi città. Ringrazio, quindi, i dipendenti e i manager del Gruppo Consulcesi per aver dedicato il loro tempo e le loro energie a questa iniziativa, trasformando una semplice corsa in una vera e propria gara di solidarietà». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero