Ha 23 anni all'anagrafe ma biologicamente ne ha 80: Sammy Basso è il primo paziente al mondo con sindrome da invecchiamento precoce ad esser stato operato al cuore. Il...
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Sono stati gli esperti Children's Hospital di Boston, primo centro di ricerca al mondo sulla malattia, presso il quale anche Sammy è seguito, a capire la necessità dell'intervento, ma anche a rinunciare a farlo. Di qui il tentativo di rivolgersi al professor Francesco Musumeci, il luminare che aveva già operato in emergenza il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. «Interventi di questo tipo - ha spiegato Musumeci, direttore del dipartimento di malattie cardiovascolari del San Camillo - si svolgono normalmente in persone anziane.
«Abbiamo posizionato la protesi valvolare con un catetere introdotto attraverso l'apice del ventricolo sinistro, l'unica via di accesso alla valvola aortica in questo caso. Il rischio era una rottura del cuore, che per fortuna non c'è stata. Il risultato è stato al di la di ogni aspettativa», ha spiegato Musumeci. Sammy, volto già noto al grande pubblico per aver contribuito a far conoscere al mondo la sua malattia, nonostante la delicata operazione è, per i medici, «in condizioni eccellenti» e verrà dimesso domani. «Sono pronto a fare una grande festa e a riprendere tutte le mie attività», ha detto lui stesso, sottolineando come l'intervento rappresenti «un momento di svolta epocale nella storia della progeria».
Finora, ha spiegato Sammy, «la ricerca su questa malattia si è basata su farmaci per rallentare invecchiamento. Ma quando i sintomi iniziavano a manifestarsi era la fine». Ora invece «per la prima volta sappiamo che quando arrivano le complicanze di questa malattia possiamo provare a risolverle». «Auguri a Sammy Basso, simbolo di resilienza, e complimenti all'equipe dell'Ospedale San Camillo» sono arrivati dal ministro della Salute Giulia Grillo mentre l'assessore alla sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato sottolinea come «l'eccezionale operazione sia un vanto per il Servizio Sanitario Nazionale e per quello di questa regione», tanto più perchè «effettuata in un ospedale del servizio sanitario pubblico». Un intervento, per il direttore generale dell'Ospedale San Camillo Forlanini, Francesco d'Alba, che «entra nella letteratura scientifica, ma che si inserisce anche in un'attività di eccellenza svolta quotidianamente nel nostro centro».
Il Messaggero