Quando a maggio scorso Linda Woolley entrò allo University of Colorado Hospital era una 73enne sana. Quando ne uscì, pochi giorni dopo, era una donna devastata alla...
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Muore a 35 anni di cancro all'esofago: per i medici erano solo stress e ansia
Il suo dramma cominciò quando i medici dell'ospedale le comunicarono che aveva un tumore ai reni e che, per sopravvivere, avrebbe dovuto subire l'espianto di entrambi gli organi. Una volta effettuato l'intervento, l'esistenza di Linda è stata stravolta: da quel giorno in poi è stata costretta a sottoporsi a quattro ore di dialisi tre volte a settimana, lasciata alle prese con una nuova condizione di vita assolutamente difficile e precaria. "Non sono particolarmente felice di tutto questo - disse una volta - La mia vita è completamente cambiata. La dialisi non è un picnic, non importa quanto alla fine ci si possa abituare: è una cosa che ti ruba la vita". Come se non bastassero i disagi quotidiani, poco dopo l'operazione arrivò un nuovo choc: venne fuori, infatti, che in realtà i risultati della biopsia effettuata prima dell'espianto avevano rivelato che non esisteva alcuna forma tumorale maligna e che quindi l'intervento era stato perfettamente inutile. Linda aveva perso i suoi reni semplicemente per un errore dei medici.
Per questo motivo, nei mesi successivi, l'anziana aveva ingaggiato un avvocato: voleva portare in tribunale i responsabili dell'ospedale per negligenza e ottenere giustizia. E nel frattempo era appena entrata nella lista d'attesa nazionale per i trapianti nella speranza di ricevere almeno un rene. Invece non ha avuto neanche il tempo di seguire la prima udienza, né di sperare in un organo che le alleviasse l'esistenza: venerdì scorso è morta per arresto cardiaco, con dei livelli di potassio doppi rispetto ai valori normali. La sua famiglia, che appare intenzionata a proseguire la causa, è assolutamente convinta che senza quell'errore Linda sarebbe ancora viva.
L'ospedale dell'Università del Colorado, dal canto suo, finora si è limitato a esprimere "le più sentite condoglianze alla famiglia e ai cari", senza rilasciare dichiarazioni sulla vicenda. I responsabili parleranno solo davanti a un giudice per tentare di spiegare come sia stato possibile un errore di questa portata. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero