La boxe per contrastare i sintomi del Parkinson: in Toscana positiva la prima sperimentazione

La boxe per contrastare i sintomi del Parkinson: in Toscana positiva la prima sperimentazione
Salire sul ring e sferrare pugni per contrastare i sintomi del Parkinson. È la strategia innovativa messa in campo dall'associazione «Un gancio al...

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Salire sul ring e sferrare pugni per contrastare i sintomi del Parkinson. È la strategia innovativa messa in campo dall'associazione «Un gancio al Parkinson» per limitare i danni della grave malattia degenerativa che irrigidisce progressivamente i muscoli, rendendo difficili i movimenti e la parola e che, in questi anni, ha colpito anche personaggi famosi come Papa Giovanni Paolo II e l'ex campione dei pesi massimi Muhammed Alì. Proprio dal mondo del pugilato arriva oggi un prezioso aiuto, utile per rallentare il corso della malattia. L'attività dell'associazione e i suoi risultati sul Parkinson sono stati presentati dall'assessore regionale della Toscana al diritto alla salute e al welfare Stefania Saccardi, assieme al presidente dell'associazione Maurizio Bertoni.


«In Toscana i pazienti con Parkinson sono più di 20.000, più donne che uomini, e negli ultimi anni l'età di esordio si è progressivamente abbassata, ci sono pazienti anche di 40-50 anni - dice l'assessore Saccardi - In Regione abbiamo costituito un gruppo di coordinamento per il monitoraggio del percorso terapeutico della malattia, anche per scongiurare i problemi di carenza dei farmaci, che si sono verificati in passato; e abbiamo una stretta collaborazione con l'Associazione dei pazienti parkinsoniani. Guardiamo con favore a questa nuova esperienza, che consente di contrastare i sintomi e rallentare il corso della malattia».


«La boxe - afferma Bertoni - oltre ad essere uno degli sport più antichi al mondo, è anche uno dei più completi, perché sviluppa coordinazione dei movimenti, equilibrio, riflessi, ed elasticità dei muscoli. Allenare queste qualità, che si perdono in occasione di patologie neurodegenerative, come appunto il Parkinson, migliora sensibilmente la qualità di vita dei pazienti, anche in fase avanzata della malattia». L'associazione opera all'interno del Training Lab di Firenze, primo centro medico dove si pratica la boxe contro il Parkinson (esercizi di riscaldamento, colpi al sacco, salti con la corda, ecc.) e dove attualmente sono seguiti gratuitamente, due volte a settimana, 25 pazienti (17 uomini e 8 donne) di età compresa tra i 50 e i 75 anni. Entro il mese di febbraio l'associazione pubblicherà il primo studio scientifico che analizzerà i benefici dati dalla boxe ai fini del rallentamento dei sintomi del Parkinson. Secondo l'associazione, dopo i primi tre mesi di allenamento i pazienti mostrano un buon miglioramento dell'equilibrio, della postura e della coordinazione mantenendo questi progressi nel medio-lungo periodo.
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Il Messaggero