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Le occhiaie profonde. Le rughe intorno agli occhi, anche le più lievi, che però, sullo schermo, sembrano “monumentali”. Le pieghe sulla fronte a raccontare la preoccupazione, perfino quella di vedersi nello schermo. Ogni imperfezione, in videochiamata, sembra più grande, evidente, grave e non tanto a chi osserva quanto a chi guarda il proprio “riflesso”. La “fobia da Zoom”, come è stata ribattezzata, spinge sempre più utenti ad effettuare ritocchi estetici, per riuscire a sentirsi a proprio agio con la propria web-immagine. «Quando si comincia a guardare il proprio viso sullo schermo, si inizia a valutarsi, si cercano i difetti – dice Luciano Baiocco, chirurgo plastico, ospedale Sant’Eugenio, a Roma – e tutto questo si innesca in un sistema sociale che porta a voler apparire più giovani, efficienti, smart». L’attenzione cade subito sulle rughe, a partire da quelle su fronte e area intorno agli occhi, ossia sulla parte del viso sempre “esposta”, anche quando, nella quotidianità, ci si incontra con la mascherina, ma senza trascurare l’area tra naso e bocca, ben visibile in ogni videochiamata.
COME AGIRE
«Le rughe si manifestano per tre cause principali: impoverimento del derma, rilassamento cutaneo e mimica facciale – commenta Baiocco – la loro presenza ci fa apparire più vecchi. Distendere una piega di circa 90 gradi, portandola a 120 o addirittura a 180 significa dare più luce alla pelle e regalarsi un aspetto più rilassato». E questo si può fare senza interventi chirurgici. «A tutt’oggi – prosegue – i trattamenti più efficaci sono con tossina botulinica o acido ialuronico.
Botox
La tossina botulinica, commercialmente nota come Botox, è impiegata nella medicina estetica perché inibendo il rilascio dell’acetilcolina, impedisce il manifestarsi di rughe e segni di espressione. Si tratta, comunque, di un effetto temporaneo. I trattamenti con tossina botulinica vengono effettuati all’incirca ogni sei mesi. Il risultato è immediato. In alcuni casi, nonostante il ricorso al Botox, le rughe non scompaiono totalmente. Si può ricorrere a trattamenti complementari, come acido ialuronico, luce pulsata o biostimolazione. Una visita dermatologica e cosmetica permette di valutare l’eventuale necessità di integrare con prodotti dermatologici.
Acido ialuronico
L’acido ialuronico è una sostanza naturalmente prodotta dall’organismo. I trattamenti nei quali viene impiegato, in particolare per i solchi naso genieni, vanno a compensare, con fiale, quello che non viene più prodotto normalmente. Questa sostanza consente di distendere l’angolazione della ruga, eliminando le ombre dal viso e facendolo apparire più “fresco”. Contrasta il rilassamento cutaneo. Anche questi trattamenti devono essere effettuati periodicamente, in media si fanno ogni due/tre mesi, a seconda della “reazione” al trattamento stesso. L’esposizione al sole, disidratando la pelle, tende a far diminuire l’acido ialuronico nella cute.
Biorivitalizzazione
La biorivitalizzazione si effettua tramite vari cicli di iniezioni di vitamine, acido ialuronico e sali minerali. L’obiettivo è quello di idratare la pelle in profondità e ripristinare il suo equilibrio naturale. Il risultato è una sorta di anti-age naturale. Il viso appare più rilassato. L’effetto, però, non è immediato. Occorrono, appunto, alcune ripetizioni. Di norma, viene effettuato un ciclo di trattamenti di tre o quattro sedute, a una distanza di circa quindici giorni l’una dall’altra. Preferibilmente, si effettua un ciclo a primavera e uno dopo l’estate. Le vitamine vengono utilizzate anche su collo e décolleté, altri punti chiave per rendere l’immagine più fresca e giovanile.
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