In tempi di Covid-19, in cui all'emergenza sanitaria si somma la cosiddetta 'info-demià, circolano notizie incontrollate, come quella secondo cui assumendo vitamina...
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Ma cosa c'è di vero in questa affermazione? Praticamente nulla, conferma Michele Lagioia, Direttore medico sanitario dell'Irccs Humanitas di Rozzano, alle porte di Milano. «La vitamina C non cura, né previene il contagio da coronavirus», assicura. E avverte: «attenzione a non abusarne». «La vitamina C (o acido ascorbico) - spiega l'esperto nella newsletter dell'Humanitas - va assunta con l' alimentazione, è implicata in diverse reazioni metaboliche e nella biosintesi di amminoacidi, ormoni e collagene ed è rinomata per il suo effetto antiossidante. La vitamina C partecipa anche alla prevenzione dell'insorgenza di tumori, rafforzando il nostro sistema immunitario e ostacolando la sintesi delle sostanze cancerogene, in particolar modo nello stomaco. Il suo aiuto è indispensabile anche nel contrasto dei radicali liberi. La sua importanza non è quindi in discussione, tuttavia il suo ruolo nella guarigione dal coronavirus - avverte - è una notizia priva di fondamento».
«Male non fa, certo, a meno che non se ne abusi: il rischio di fake news come questa - sottolinea - è che le persone assumano troppa vitamina C, rischiando l'ipervitaminosi e conseguenti disturbi ai reni, allo stomaco, all'apparato digerente in generale». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero