Il reparto di radioterapia oncologica dell'ospedale San Martino di Genova è in tilt a causa di guasti ai macchinari e i pazienti sono costretti a trasferirsi nel...
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Oggi è stato spiegato che quasi la metà dei macchinari per la radioterapia in Liguria, al servizio di 6.000 pazienti oncologici, «ad oggi è vetusto», come il motore mal funzionante di una vecchia Fiat Cinquecento quando servirebbe quello super affidabile di una Ferrari. A causa di macchinari andati in tilt, negli ultimi mesi una cinquantina di pazienti erano già stati costretti a recarsi a Savona, e da lunedì se ne aggiungeranno altri 8 al giorno. La situazione è stata descritta dal commissario dell'Azienda ligure sanitaria della Regione Walter Locatelli, che ha fatto un punto della situazione dopo le polemiche.
I guasti coinvolgono San Martino e Galliera e hanno già costretto a trasferire il percorso di cura di una cinquantina di pazienti negli ultimi mesi da Genova a Savona. Nell'Asl 1 (Imperia) ci sono due acceleratori lineari vetusti in corso di sostituzione, nell'Asl 2 (Savona) due acceleratori 'nuovì acquistati tre anni fa, nell'Asl 3 (Genova) sette macchinari, di cui quattro all'ospedale San Martino (tre acceleratori lineari di cui uno è fermo da marzo scorso e una tomoterapia funzionante) e tre all' ospedale Galliera che ha tre acceleratori di cui uno fuori uso e uno che «fa le bizze», nell'Asl 4 (Tigullio) non ci sono macchinari e nell'Asl 5 ci sono due acceleratori di cui uno vecchio. «Un parco tecnologico molto vecchio che ha costretto la Giunta Toti a stanziare l'anno scorso 25 milioni per il rinnovo senza aspettare i fondi nazionali che saranno stanziati nella primavera 2020» commenta Locatelli. «La concomitanza di alcuni fatti imprevisti ha creato disagi» ammette Locatelli.
Ma di chi è la colpa? «Ci siamo trovati in mano una Cinquecento e appena è stato possibile abbiamo cercato di rinnovarla» replica puntando il dito contro «la burocrazia» nelle gare d'appalto per le grandi apparecchiature.
Il Messaggero