"Più non l'amo, è certo, ma quanto l'amai... Più non l'amo, è certo, ma forse l'amo". In questi versi del poeta Pablo Neruda...
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Prima fra tutte (la più intuitiva) distrarsi, pensare a qualcosa che ci fa stare bene ed e' estraneo al nostro ex partner. Come i nostri cibi preferiti. Poi, rimuginare sugli aspetti negativi legati al nostro ex (come un'abitudine giudicata particolarmente fastidiosa) e infine la rivalutazione dell'amore: convincersi cioè di affermazioni come «è giusto amare qualcuno con cui non sto più insieme», insomma accompagnare il sentimento anziché contrastarlo.
Tutte e tre queste strategie sono state proposte in uno studio guidato da Sandra Langeslag, direttrice del Neurocognition of Emotion and Motivation Lab dell'Universita' del Missouri-St.Louis, a 24 persone, tra 20 e 37 anni, che avevano avuto una relazione a lungo termine che si era conclusa, in media di 2 anni e mezzo.
I partecipanti sono stati divisi in quattro gruppi, uno per ogni strategia, più un ultimo di controllo, e i risultati, pubblicati sul Journal of Experimental Psychology: General, hanno mostrato che dopo averle messe in atto, quando sono state mostrate ai partecipanti le foto dei loro ex, misurando l'intensità delle emozioni registrate attraverso degli elettrodi e un questionario, in tutti e tre i casi si è ridotta la risposta emotiva alle foto. Ma con delle differenze: se la rivalutazione negativa del proprio ex diminuiva i sentimenti d'amore, ma non rendeva felici, la distrazione invece non ha cambiato i sentimenti, ma ha reso i partecipanti più divertiti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero