Non sono solo le meduse i "mostri" che popolano il nostro mare e spaventano i piccoli vacanzieri, per le fastidiose conseguenze che il loro contatto provoca sulla pelle....
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Ecco i principali "mostri" marini.
LA TRACINA (o pesce ragno). È un pesce che vive sui fondali sabbiosi e presenta delle spine sulla pinna dorsale, è molto diffusa nei nostri mari ed è difficile intravederla, perché si mimetizza con la sabbia. Per questo può capitare che un bambino, passeggiando o giocando sul bagnasciuga, poggi inavvertitamente una mano o un piede sui suoi aculei. Questi penetrano nella pelle e rilasciano una tossina che provoca un dolore immediato e molto intenso, il punto di inoculazione del veleno si arrossa e si gonfia. Talvolta possono comparire formicolii, perdita di sensibilità nella parte interessata dalla puntura, nausea, vomito e febbre.
RICCI DI MARE. Chi alla sabbia preferisce i litorali rocciosi, può imbattersi in un riccio di mare. Anche in questo caso è fondamentale rimuovere con cura le spine rimaste nella pelle. La parte colpita va poi sciacquata e disinfettata e risultano efficaci gli impacchi con acqua calda.
ATTINIE. Molto doloroso anche il contatto con le attinie, o anemoni di mare. Sciacquare abbondantemente la parte con acqua di mare non troppo fredda, evitando di strofinare la pelle per non diffondere la sostanza urticante. La lesione può essere trattata con cloruro di alluminio, ma nei casi più gravi è necessario l'uso di antistaminici e cortisone. In caso di persistenza dei sintomi, qualunque sia il 'mostrò con cui il bambino è entrato in contatto, è importante consultare sempre il pediatra.
Il Messaggero