Pronto soccorso, al via il “Codice Rosa Bianca” contro gli abusi sui più deboli

Pronto soccorso, al via il “Codice Rosa Bianca” contro gli abusi sui più deboli
Per combattere i tre milioni di abusi che ogni anno colpiscono le persone fragili nasce “Codice Rosa Bianca”. «Sarà una task force composta da sanitari di Asl e ospedali,...

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Per combattere i tre milioni di abusi che ogni anno colpiscono le persone fragili nasce “Codice Rosa Bianca”. «Sarà una task force composta da sanitari di Asl e ospedali, Procure e Forze dell'ordine a garantire sostegno e giustizia ai 3 milioni di donne, amziani, bambini, portatori di handicap e omosessuali ogni anno vittime di violenza in Italia. E il tutto a costo zero» annuncia la Fiaso (federazione Asl e ospedali) che ha firmato un protocollo che impegna a esportare in tutte le ziende sanitarie il modello della capofila grossetana, la Asl 9 di Grosseto.

Che in pochi anni è riuscita a far emergere la violenza sulle persone fragili, passando a 450 segnalazioni di violenza sessuale e domestica l'anno, contro gli appena due casi in tre anni segnalati prima del 2009.


«Il problema dell'assistenza e delle donne - sottolinea Vittoria Doretti, dirigente medico anestesista “madre” del pronto intervento anti-violenza - parte proprio dalla trincea dei pronto soccorso, perché quando ci si rivolge alle Forze dell'ordine, ai consultori o ai centri si ha già la coscienza di essere vittima di violenza. Ma così non è nella stragrande maggioranza dei casi, i milioni di abusi fantasma, che restano senza denuncia ogni anno e che lasciano le vittime sole con il loro dolore».

Per questo il lavoro della squadra, che a Grosseto è composta da 40 persone tra medici, sanitari, Forze dell'ordine, volontari, psicologi e assistenti sociali.«Il
ministero della Salute, attraverso l'ufficio prevenzione ha già stabilito le modalità di formazione del personale dedicato - fa sapere il ministro Beatrice Lorenzin - e una centrale unica per le informazioni che devono arrivare dai pronto soccorso» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero