Probiotici, attenzione: online ci sono troppe notizie sulle loro presunte azioni curative

Probiotici, attenzione: online ci sono troppe notizie sulle loro presunte azioni curative
La rete pullula di notizie su presunti effetti terapeutici dei probiotici; inoltre, ben il 70% delle pagine web di una ricerca Google su questi microrganismi sono siti commerciali...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La rete pullula di notizie su presunti effetti terapeutici dei probiotici; inoltre, ben il 70% delle pagine web di una ricerca Google su questi microrganismi sono siti commerciali che sostengono la loro efficacia, senza però che vi siano evidenze cliniche in merito. È la scoperta di Marie Neunez dell'università di Bruxelles e Pietro Ghezzi della Brighton and Sussex Medical School, in un'analisi del web resa nota sulla rivista Frontiers in Medicine. 


   
«Nonostante siano oggetto di ricerca con risultati spesso promettenti, i probiotici - sottolinea Ghezzi - non sono attualmente approvati per alcuna indicazione medica dalle autorità regolatorie su farmaci e integratori», anche se sono in vendita in tante diverse formulazioni.  «Abbiamo cercato - racconta l'italiano - 'probiotici' su Google.com in Inglese e analizzato i primi 150 risultati della ricerca. Abbiamo anche guardato quali malattie venivano menzionate in associazione ai probiotici da quelle pagine e che tipo di siti web fossero». Il risultato più notevole è che le pagine web uscite dalla ricerca sono soprattutto di fonti commerciali (ed es. per vendita di integratori).

Le patologie che, sul web, vengono più spesso associate ai probiotici sono quelle gastrointestinali; i fermenti sono anche proposti per stimolare o regolare la risposta immunitaria (gli effetti su "immunità" sono menzionati molto nel web ma esistono poche evidenze o ricerca clinica in merito).  
«I probiotici però - ribadisce Ghezzi - non sono ancora approvati dale autorità francesi ed europee per nessuna indicazione medica.  Il web da un'informazione incompleta. Priva di riferimenti a studi scientifici, di informazioni sull'efficacia e gli effetti collaterali (solo il 25% delle pagine web menzionano questi possibili effetti) e sullo 'status regolatorio', cioè non spiega che non sono medicine». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero