OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Inventata per saziare la fame, oggi è un cibo gourmet e la ricetta rivisitata ha anche il «bollino
Il team della Fondazione per la ricerca sul cancro voluta da Umberto Veronesi e Giuseppe Della Porta ha approvato sette proposte nel menu di Pepe in grani e sdoganato la sua «pizza Mediterranea». Quasi in contemporanea, la squadra di nutrizionisti e scienziati della Federico II ha messo a punto «Eva», acronimo di Elisir di vita e arte, impasto a basso impatto calorico realizzato da Gorizia 1916.
LA DIETA
Partiamo da Franco Pepe, titolare di una istituzione del gusto, Pepe in Grani a Caiazzo (Caserta), che ha lanciato la “Pizza Mediterranea” approvata dalla Fondazione Airc. «Le ricette inserite nel menu rispondono ai principi di sana alimentazione e sono il risultato di un proficuo confronto scientifico tra i professionisti della Fondazione e la nutrizionista Michelina Petrazzuoli, che già da quattro anni lavora con me», dice soddisfatto.
LA RICETTA
«Per la tradizionale Margherita, fatta in casa, simile a quella che si mangia in pizzeria, meglio usare una farina di media forza 00, che è caratterizzata da una particolare rete glutinica e proteica, adatta a una lievitazione di almeno 24 ore e in grado di garantire una buona idratazione e quindi elasticità dell’impasto, che deve essere composto, in aggiunta, solo da acqua, sale marino, lievito e un filo di olio extravergine d’oliva». Questa la ricetta di Antimo Caputo, manager dell’Antico Molino Caputo, azienda leader nel settore che produce tutti i tipi di farine. Anche l’integrale tanto di moda. «Buona per il pane, sicuramente. Per il resto è una scelta del pizzaiolo, dello chef o della massaia», spiega Caputo, che aggiunge: «È questione di gusto, anche se le caratteristiche del prodotto certamente non sono le stesse della farina bianca che garantisce più leggerezza, profumo oltre al caratteristico aroma».
Leggi l'articolo completo suIl Messaggero