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Non sarà più necessario l'obbligo della prescrizione medica per dispensare anche alle minorenni ulipistral acetato (EllaOne), il farmaco utilizzato per la contraccezione di emergenza fino a cinque giorni dopo il rapporto. Lo ha stabilito l'Agenzia Italiana del Farmaco Aifa con la Determina n. 998 dello scorso 8 ottobre. «Si tratta di uno strumento altamente efficace per la contraccezione d'emergenza per le giovani che abbiano avuto un rapporto non protetto, entro i 5 giorni dal rapporto - afferma il direttore Generale Aifa, Nicola Magrini - ed è anche, a mio avviso, uno strumento etico in quanto consente di evitare i momenti critici che di solito sono a carico solo delle ragazze. Voglio sottolineare che si tratta di contraccezione di emergenza e che non è un farmaco da utilizzare regolarmente».
Aborto farmacologico, il Piemonte vuole bloccare la pillola Ru486 nei consultori
Pillola per l’aborto, ora c’è più tempo anche senza ricovero
Al momento dell'acquisto in farmacia il farmaco sarà accompagnato da un foglio informativo con lo scopo di promuovere una contraccezione informata ed evitare un uso inappropriato della contraccezione di emergenza.
La maggior parte delle gravidanze adolescenziali, infatti, non sono pianificate e molte terminano con un aborto. L'evento nascita nelle adolescenti si accompagna spesso a situazioni di rischio, connesse sia alla difficoltà della giovane madre di accedere ai servizi materno-infantili, sia a una serie di problematiche di notevole portata sul piano interpersonale e psicologico: le madri adolescenti, infatti, hanno non solo meno probabilità di portare a termine gli studi e di conseguenza una minore possibilità di occupazione e di futuro inserimento nel mondo del lavoro, ma anche maggiori probabilità di crescere i propri figli da sole e in povertà. La gravidanza adolescenziale, inoltre, è associata a un più elevato rischio di morbosità/mortalità perinatale. Infatti, come evidenziato nel giugno 2020 nella Relazione al Parlamento del ministro della Salute, secondo i dati 2018, sottolinea l'Agenzia del farmaco, «l'aumento dell'uso della contraccezione d'emergenza - levonorgestrel (Norlevo), la 'pillola del giorno dopò, e ulipistral acetato (EllaOne), la 'pillola dei 5 giorni dopò - ha inciso positivamente sulla riduzione delle interruzioni volontarie di gravidanza (IVG), che è in continua e progressiva diminuzione dal 1983».
Lo scorso agosto, anche il regime di utilizzo della pillola abortiva RU486 ha avuto una modifiche per effetto delle linee guida emanate dal ministero della Salute e che prevedono l'estensione dell'utilizzo da 7 a 9 settimane e l'esclusione del ricovero obbligatorio. La decisione è stata però contestata dalla Regione Piemonte, suscitando varie polemiche, e l'assessore regionale agli Affari legali, ha annunciato la Regione nelle scorse settimane, sta verificando con l'Avvocatura regionale eventuali profili di illegittimità del provvedimento del ministero della Salute rispetto alle disposizioni della Legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza, in quanto sarebbero emerse delle criticità.
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