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Oltre 5mila persone sono state messe in quarantena a Pechino, dopo che un loro vicino è evaso dall'isolamento ed è poi risultato positivo al Covid. L'uomo, un quarantenne, è ora sottoposto ad indagine penale, riferisce il Guardian.
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La vicenda avviene mentre è iniziato l'allentamento delle misure anticontagio a Pechino e Shanghai, nell'ambito della politica di zero Covid imposta dal presidente Xi Jinping. A quanto hanno reso noto le autorità, il quarantenne aveva ricevuto l'ordine di isolarsi a casa dopo che il 23 maggio era entrato in un centro commerciale poi definito area a rischio. Ma l'uomo è invece «uscito varie volte, muovendosi nella comunità e rischiando di diffondere l'epidemia». Cinque giorni dopo, lui e la moglie sono risultati positivi. A questo punto le autorità hanno inviato in un centro di quarantena tutte le 258 persone che vivono nel loro palazzo e imposto l'isolamento a casa per altre 5mila residenti del vicinato.
LE REGOLE
In Cina le rigide misure anticovid hanno provocato tensioni verso le autorità e frustrazioni nella popolazione, oltre a problemi economici. Questa volta i social non hanno però perdonato il quarantenne. E c'è anche chi se l'è presa con la mancata sorveglianza delle autorità. «La responsabilità è divisa al 50% fra l'uomo e la comunità, che non ha installato un allarme alla sua porta», s'indigna un internauta. A Shanghai, una megalopoli di oltre 26 milioni di abitanti, il lockdown durato quasi due mesi dovrebbe cessare mercoledì. A Pechino, dove i residenti sono oltre 21 milioni, sono stati imposti lockdown limitati ad alcune aree, con limitazioni agli spostamenti, chiusura di luoghi pubblici e lavoro da casa obbligatorio in determinati distretti.
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