L'attore Patrizio Rispo: «Facevo il testimonial per gli screening, così ho scoperto di avere due tumori»

L'attore Patrizio Rispo
Ho scoperto di avere il cancro in una circostanza fortuita, quando fui chiamato come testimonial in uno spot per promuovere gli screening. Ascolta: Covid e guerra, contro...

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Ho scoperto di avere il cancro in una circostanza fortuita, quando fui chiamato come testimonial in uno spot per promuovere gli screening.

Una visita, eseguita quasi per caso sei anni fa, e mi ritrovai a dover convivere con la malattia. Proprio io. Da testimonial a paziente, è stato un attimo. Ma nella mia esperienza c’è stato anche un altro colpo di scena. Sono stato operato infatti soltanto a metà febbraio scorso, anche se già nel 2016 avrei dovuto farlo. Allora il mio intervento chirurgico saltò, perché venne a mancare la corrente elettrica in ospedale e mi invitarono a ritornare più tardi. Quella sera cambiai idea. Interpretai l’imprevisto come un segno di mia madre, che non voleva mi sottoponessi al trattamento. Per tutto questo tempo, ogni sei mesi, ho eseguito i controlli. Fino alla decisione di intervenire, che mi ha suggerito Giovanni Di Lauro, primario di Urologia al “Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli”, l’ospedale che si è dotato di una nuova tecnologia non invasiva a ultrasuoni focalizzati. Una apparecchiatura di eccellenza. Un miracolo della scienza.

L’intervento nel 2016 sarebbe stato invasivo, ne temevo le conseguenze: la mia attesa vigile ha consentito alla ricerca di fare decisivi passi avanti nelle terapie. Oggi sto benissimo: non ho subito conseguenze dovute all’intervento, eliminando i due tumori localizzati, e non ho dovuto nemmeno sottopormi alla radioterapia. Sono stato dimesso la mattina dopo, e sono già tornato sul set a lavorare. Questo è un motivo in più per ribadire che le campagne di prevenzione rappresentano l’unica grande difesa. Ma la prima medicina è nella testa. Occorre avere un atteggiamento positivo, combattivo. Lo ripeto a tutti quelli che incontro, li invito ad aderire agli screening, ottenendo risultati: diverse persone mi contattano anche dopo, per ringraziarmi, perché non avere paura ha consentito loro di scoprire in tempo pericolose neoplasie e altre malattie che non immaginavano, così si sono curate. Come me, lo hanno fatto restando al Sud. Io sono anche testimonial dell’istituto tumori Pascale di Napoli e del polo oncologico pediatrico Pausilipon. E, dall’ospedale dei bambini che si trova sulla collina di Posillipo, non lontano dalla villa della soap, gli operatori sanitari mi chiamano, quando mancano i donatori di sangue, e io faccio un video e poco dopo si fa la fila per la raccolta.

*Attore e autore televisivo

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Il Messaggero