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Un'infezione midollare lo aveva paralizzato e costretto alla carrozzina nel 2018, da due anni è tornato a camminare. Antonio, ex pugile, classe 1981, dopo un'intensa attività riabilitativa presso il centro Villa Il Sorriso nel presidio San Felice a Ema della Asl Toscana, oggi racconta la sua storia «di resilienza e tenacia» .«Ho iniziato a ricamminare a metà del 2019- dice- alle parallele, con i tutori, poi ne ho mantenuto solo uno, più leggero in carbonio».
«Il recupero è stato notevole e ancora ci sono margini di miglioramento - spiega Tamara, una delle due fisioterapiste che insieme a Claudia, dall'ottobre del 2018, dopo sei mesi di ricovero nell'unità spinale di Careggi, ha seguito Antonio nel percorso di riattivazione fisica -. Quando è arrivato a Villa Il Sorriso Antonio aveva solo l'uso degli arti superiori. Il percorso è stato lungo ma come ha cominciato a vedere i segni di un recupero parziale, vi si è buttato a capofitto». «Ho dovuto rinascere - ammette Antonio - ma non ho mai smesso di crederci. A casa, per conto mio, cammino, faccio addominali e lavoro su di me perché so che c'è ancora un margine di recupero. Mi sono molto affezionato a Villa Il Sorriso, a tutto lo staff, ricordo anche Marina che mi ha seguito prima di Tamara e Claudia, il medico fisiatra, Giovanni Giambalvo Dal Ben».
«L’obiettivo di Villa Il Sorriso - dichiara il direttore sanitario del presidio, Antonietta Marseglia - mira al recupero della massima autonomia e al reinserimento nel tessuto sociale a 360° per una migliore qualità della vita e la storia di Antonio è una delle tante testimonianze».
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Nonostante la sospensione dell'attività del centro a causa del Covid, nel 2020, Tamara e Claudia hanno continuato a seguire Antonio, attraverso videochiamate per condividere con luil'attività fisica a distanza.
Oggi Antonio si sposta con la carrozzina ma in casa si muove sulle proprie gambe con l'aiuto di tutori che agevolano il passo, a volte di un deambulatore e fa le scale. Ha anche ripreso la patente.
Il Messaggero