Covid, troppi assembramenti: a Quarrata il sindaco toglie le panchine: «Stanno crescendo i casi»

In azione gli operai per rimuovere le panchine dalla piazza Risorgimento di Quarrata.
Non si potrà più chiacchierare attorno alle panchine a Quarrata, in provincia di Pistoia. Il sindaco ha deciso di toglierle tutte da piazza Risorgimento, punto...

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Non si potrà più chiacchierare attorno alle panchine a Quarrata, in provincia di Pistoia. Il sindaco ha deciso di toglierle tutte da piazza Risorgimento, punto nevralgico della città. Gli operai sono intervenuti nella mattinata di giovedì 25 febbraio e hanno rimosso tutte le 13 panchine presenti. Troppi assembramenti.

Il sindaco di Quarrata: «Dobbiamo contenere i casi»

L'operazione è stata decisa dal sindaco Marco Mazzanti a seguito del repentino aumento dei contagi da Covid 19. «Nell'arco di un mese - spiega il sindaco - siamo passati dai 27 casi covid in isolamento domiciliare del 25 gennaio agli attuali 161. Sono dati fortunatamente ancora lontani da quelli dello scorso 25 novembre, quando raggiungemmo il picco di 523 persone positive al covid in isolamento domiciliare contemporaneamente, ma adesso a preoccuparmi è la crescita dei contagi ed anche la sottovalutazione del problema da parte di alcuni nostri concittadini, i quali, nonostante i dati in crescita, continuano a non rispettare le regole di base necessarie per prevenire il contagio».

La decisione è dovuta anche al fatto che spesso nella piazza sostano gruppetti di persone, soprattutto anziani, senza neppure indossare la mascherina. «Quotidianamente - spiega ancora il sindaco - chiedo ai vigili di fare i controlli, ma queste persone, come vedono la polizia municipale si sparpagliano e poi, una volta che il vigile se ne va, tornano sulle panchine. Poiché ovviamente non posso farci stare fisso un vigile 24 ore su 24 a sorvegliare la piazza, ho preso la decisione drastica di togliere le panchine. Si tratta di un gesto forte, che ho voluto prendere per dare un segnale chiaro ai miei concittadini. Purtroppo siamo tutti molto stanchi e oppressi da questa situazione, con la quale conviviamo da un anno, ma non è ancora arrivato il momento di abbassare la guardia».

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Il Messaggero