Ospedale di Rieti, la prima app che informa i parenti sugli esami a cui stanno sottoponendo il paziente al pronto soccorso

Ospedale di Rieti, la prima app che informa i parenti sugli esami a cui stanno sottoponendo il paziente al pronto soccorso
E’ in funzione, al pronto soccorso dell’ospedale de Lellis di Rieti, la prima app in Italia che fornisce un collegamento in tempo reale tra l’interno e...

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E’ in funzione, al pronto soccorso dell’ospedale de Lellis di Rieti, la prima app in Italia che fornisce un collegamento in tempo reale tra l’interno e l’esterno della struttura d’emergenza. Mettendo, così, al corrente parenti e familiari, degli interventi diagnostici e terapeutici cui sono sottoposti i propri cari.


«Il paziente, al momento dell'arrivo in pronto soccorso – spiega Flavio Mancini direttore dell’Unità di Medicina e chirurgia d’urgenza  - riceve la scheda di accettazione più una scheda informativa che illustra il servizio web di accompagnamento che il paziente o chi per lui approva firmando il consenso informato. Comunicato il numero di cellulare del suo accompagnatore quest’ultimo riceverà sul suo smartphone un messaggio sms contenente un “link” che gli permetterà di accedere solo ed esclusivamente alle notizie riguardanti il suo congiunto. Naturalmente, la procedura sviluppata, è compatibile con qualsiasi apparato; è solo necessaria una connessione ad Internet».

Sull’apparecchio dell’accompagnatore saranno visualizzate alcune informazioni riconducibili al paziente come il codice di accettazione, l'elenco cronologico degli eventi, stanza di ricovero temporaneo, visite ed esami diagnostico-strumentali e ancora: codice colore triage, box di presa in carico, verifica parametri vitali, eventuale esecuzione dell'elettrocardiogramma in triage, attesa visita medica, visita medica (con conferma box presa in carico), richiesta esami ematochimici ed in un momento successivo conferma ricezione risultati, richiesta diagnostica per immagini e successivamente conferma ricezione risultati, richiesta consulenze e conferma della avvenuta consulenza, comparsa “alert” per richiesta colloquio con l’accompagnatore da parte personale sanitario, attesa di posto letto.


  
«Si tratta di uno strumento altamente innovativo – spiega il Direttore generale della Asl di Rieti Marinella D’Innocenzo - che da ora in avanti, in aggiunta all’elevata qualità del servizio prestato dal personale del Pronto Soccorso, permetterà di migliorare, attraverso una comunicazione pronta, precisa ed essenziale, i rapporti tra operatore sanitario e utente. Uno strumento che dà la possibilità di non far più sentire pazienti e familiari in attesa come un numero dietro una porta, ma sempre e soltanto una persona». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero