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Per proteggersi dai rischi della variante omicron in modo efficace sarà presto disponibile un nuovo vaccino. L’azienda farmaceutica Pfizer ha infatti annunciato che già dalla prossima primavera le inoculazioni anticovid si potranno somministrare con un vaccino aggiornato e quindi in grado di contrastare la variante di importazione sudafricana. Ma per capire se sarà davvero necessario utilizzare il nuovo prodotto anticovid oppure sarà possibile continuare a somministrare quello ormai in uso in tutti i Paesi, servono ancora studi certi.
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Vaccino contro Omicron, gli studi
Secondo Sabine Bruckner, capo di Pfizer Svizzera, il lavoro dei ricercatori sta andando avanti su più fronti. Le dosi finora inoculate nella campagna vaccinale, se ripetute per tre volte, stanno infatti dimostrando di essere efficaci contro le nuove mutazioni del sars cov 2, anche se i ricercatori si erano basati sul ceppo originario isolato a Wuhan. «Dopo la vaccinazione di richiamo – ha precisato la responsabile di Pfizer – negli adulti la protezione contro la malattia provocata da omicron è 25 volte superiore. La terza dose ha quindi senso, soprattutto per proteggere da un decorso grave». Ma visto che il virus continua a circolare e quindi a mutare, occorrerà mettere a punto un vaccino che sia in grado di indurre una risposta anticorpale completa nonostante le mutazioni del sars cov 2. «Da una parte stiamo studiando fino a che punto l’attuale vaccino sia efficace contro le nuove varianti – fa sapere l’azienda statunitense – dall’altra stiamo sviluppando modifiche nel caso in cui fosse necessario adattarlo. Non sappiamo ancora se questo vaccino sarà necessario».
I tempi
Se la versione aggiornata del vaccino a mrna sarà disponibile per la primavera, potrebbe quindi essere già utilizzata per la quarta dose e garantire così una protezione più efficace. «Un nuovo vaccino aggiornato contro la variante omicron – osserva Filippo Drago, ordinario di farmacologia dell’università di Catania e componente della task force sul covid della Società italiana di Farmacologia – sarà uno strumento importante per debellare il virus che sta determinando un record di contagi in tutta Europa.
L'arrivo di Novavax
Intanto, per fine gennaio è previsto l’arrivo del nuovo vaccino Novavax. Il farmaco anticovid a base proteica è il quinto farmaco anticovid autorizzato finora dall’Ente regolatorio europeo (Ema) e dall’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco). Le dosi che spettano all’Italia sono quasi 27 milioni, ossia il 13,46% di quelle prenotate dalla Commissione Europea. Nella prima tranche sono previste in totale 27 milioni di dosi, 3,6 milioni saranno destinate alla profilassi della popolazione italiana. Essendo un vaccino che utilizza un sistema più “tradizionale”, secondo gli esperti potrebbe anche convincere alcuni tra i più dubbiosi ad immunizzarsi contro il Covid.
Il Messaggero