Obesità, in sala operatoria oltre al peso scompare anche il reflusso

La laparoscopia consente riprese più veloci

Obesità, in sala operatoria oltre al peso scompare anche il reflusso
Anche se le cifre restano basse, il numero degli interventi di chirurgia bariatrica è aumentato del 300% negli ultimi dieci anni. Ascolta: Alzheimer, si apre uno...

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Anche se le cifre restano basse, il numero degli interventi di chirurgia bariatrica è aumentato del 300% negli ultimi dieci anni.

Merito questo della costante tendenza alla mini-invasività. «La grande diffusione della chirurgia metabolica e bariatrica – spiega il professor Marco Raffaelli, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Endocrina e Metabolica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS - è stata resa possibile negli ultimi venti anni dall’affermazione della chirurgia laparoscopica, una tecnica mininvasiva che, attraverso piccole incisioni e l’utilizzo di microcamere, consente di effettuare interventi chirurgici complessi con una ripresa più rapida e minori complicanze rispetto alle tecniche del passato».

PIATTAFORME

L’introduzione delle piattaforme robotiche ha consentito di fare un ulteriore passo avanti. L’impiego dei robot chirurgici è particolarmente indicato in alcuni casi complessi (grandi obesi, re-interventi) e, nel prossimo futuro, l’intelligenza artificiale potrà consentirci di realizzare una medicina dell’obesità personalizzata. «Ma la scelta del percorso terapeutico più adeguato va comunque sempre effettuata nell’ambito di una valutazione multidisciplinare del singolo paziente - aggiunge Raffaelli - che tenga conto della sua unicità, in termini di abitudini alimentari, aspetti psicologici e comorbilità». Tra le novità degli ultimi anni figurano anche gli interventi “due in uno” per il trattamento dell’obesità e del reflusso gastroesofageo, problema che interessa il 30% circa delle persone con obesità, ma di difficile soluzione chirurgica. «Il reflusso – spiega il professor Stefano Olmi, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale e Oncologica, Policlinico San Marco di Zingonia (Bergamo) - peggiora con l’obesità e preclude l’esecuzione di alcuni interventi bariatrici. La soluzione, che abbiamo sviluppato più di 5 anni fa, è stata quella di associare l’intervento di plastica anti-reflusso a quello di riduzione del volume dello stomaco (sleeve gastrectomy). L’associazione delle due tecniche chirurgiche che va preceduta da un’attenta diagnosi, con gastroscopia, pH-metria e manometria esofagea permette al paziente obeso di perdere peso e risolvere i problemi legati al reflusso gastro-esofageo». 

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Il Messaggero