Obesità, i nuovi farmaci mirati ai problemi cronici

Obesità, i nuovi farmaci mirati ai problemi cronici
La rivoluzione del trattamento dell’obesità passa anche per i nuovi farmaci, come gli analoghi dei recettori del GLP-1 (ormone prodotto dall’intestino che...

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La rivoluzione del trattamento dell’obesità passa anche per i nuovi farmaci, come gli analoghi dei recettori del GLP-1 (ormone prodotto dall’intestino che stimola la secrezione di insulina) o la tirzepatide (non ancora disponibile in Italia), mutuati dalla terapia del diabete.


Ma i loro vantaggi, vanno ben al di là della perdita di peso, che in alcuni casi si attesta sul 15-20% di quello iniziale. «Una delle ricadute dell’arrivo di questi farmaci – commenta il professor Francesco Rubino, Ordinario di Chirurgia Metabolica al King’s College di Londra - è stata quella di contribuire a far comprendere che l’obesità è un problema medico, non di stile di vita».


Da ricordare che una terapia farmacologica contro l’obesità può essere prescritta solo in aggiunta alle modifiche dello stile di vita (dieta ed attività fisica). Un sondaggio su oltre 1000 soggetti obesi appena effettuato dal Metabolic Health Institute a Londra, ha rivelato che anche le persone affette da obesità, tendano ad attribuirla ad una scarsa responsabilità personale, a ritenere che sia la conseguenza di scelte individuali, facilmente modificabili come mangiare troppo e fare poco esercizio fisico.  «Ma la scienza – sottolinea Rubino - ha dimostrato che le cose non stanno così e che le cause dell’obesità sono molto più complesse e in parte ancora sconosciute. In particolare, contribuiscono al suo sviluppo la predisposizione genetica e lo scarso accesso a cibi sani e non ultra-processati, fatto che spiega, almeno in parte, la correlazione tra obesità e povertà.  Ad oggi, la cura più efficace per l’obesità e, in particolare, per il diabete di tipo 2, è la chirurgia metabolica e bariatrica. I nuovi farmaci sono un’ottima aggiunta alle nostre opzioni terapeutiche e se gli studi ne confermeranno l’efficacia anche sul lungo periodo saremo presto in grado di approcciare l’obesità in maniera simile a come trattiamo oggi altre malattie croniche».

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Il Messaggero