Obesità, ecco la ricetta per tenersi in forma

Obesità, ecco la ricetta per tenersi in forma
Camminate per almeno 20 minuti al giorno e ridurrete il rischio di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Camminate per almeno 20 minuti al giorno e ridurrete il rischio di malattie mortali o la minaccia dell’obesità. È l’ennesima, e mai sufficiente, conferma che tenersi allenati e abbandonare i ritmi di una vita sedentaria, soprattutto con l’avanzare dell’età, possono essere validi aiuti contro uno dei principali disagi dell’uomo moderno: un cattivo stile di vita, causa di obesità e malattie cardiovascolari. La raccomandazione a “mettersi in marcia” è della British Heart Foundation sulla base dello studio del professor Ulf Ekelund, del Medical Reasearch Council presso l’Università di Cambridge. Intervistato sui risultati della sua ricerca, il professor Ekelund ha dichiarato: «È un messaggio semplice: un piccolo aumento di attività fisica ogni giorno può produrre sostanziali benefici per la salute di coloro che sono inattivi». L’equipe ha monitorato i diversi effetti di obesità ed esercizi su quasi 335mila persone in Europa, seguite per 12 anni: uomini e donne di varie età, distinti in “attivi” e “inattivi”. Nei primi l’abbassamento del rischio di mortalità andava dal 16 al 30 per cento rispetto ai secondi. I partecipanti alla ricerca, in massima parte cinquantenni, sono stati selezionati attraverso gli Epic studies (European prospective investigation into cancer), condotti in 10 paesi, Regno Unito compreso. Solo il 22,7 per cento di loro è stato classificato come “inattivo”, con un lavoro sedentario e senza alcuna attività ricreativa da affiancare a quella professionale. I risultati, pubblicati su “American Journal of Clinical Nutrition”, hanno mostrato che le principali riduzioni del rischio di morte prematura si riscontravano nel confronto tra gruppi “moderatamente attivi” e gruppi “del tutto inattivi”. C’è da dire che l’impatto dell’attività fisica su quanti hanno un peso nella norma è di gran lunga migliore a confronto degli obesi. Anche coloro che hanno un alto livello dell’indice di massa corporea riscontrano indubbi miglioramenti. In genere, sfuggire all’inattività riduce teoricamente il rischio di morte per qualsiasi causa di più del 7 per cento, dicono gli scienziati. E avere un indice di massa corporea sotto il livello dell’obesità (dai 30 punti in su) abbassa la mortalità in assoluto del 3,66 per cento. L’indice di massa corporea si calcola dividendo il peso di una persona per l’altezza ed è la misurazione standard cui tutti ricorrono per verificare se si è in sovrappeso oppure obesi. «Abbiamo visto – ha aggiunto il professor Ekelund – che solo 20 minuti possono fare la differenza e bisogna stare attenti a farne di più. L’attività fisica ha provati effetti benefici sulla salute e dovrebbe costituire una parte importante della nostra giornata». Gli esperti del Medical Reasearch Council dicono che nel solo 2008 in Europa ci sono state quasi 700mila morti dovute all’inerzia fisica. Questo spiega che non c’è tempo da perdere e quanto prima bisogna “mettersi in marcia”.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero