Nutraceutica, la cura è nel piatto: quando il cibo diventa medicina

Nutraceutica, la cura è nel piatto: quando il cibo diventa medicina
Il cibo come medicina. La nuova frontiera della scienza della nutrizione si chiama nutraceutica, termine che deriva termine dalla fusione delle parole “nutrizionale” e...

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Il cibo come medicina. La nuova frontiera della scienza della nutrizione si chiama nutraceutica, termine che deriva termine dalla fusione delle parole “nutrizionale” e “farmaceutica”. Il suo obiettivo: studiare quei principi attivi presenti negli alimenti che consumiamo giornalmente e che sono in grado di svolgere funzioni protettive per la nostra salute e preventive nei confronti di patologie cronico degenerative.


Ne ha parlato Confagricoltura in un seminario organizzato in collaborazione con l'Accademia Nazionale di Agricoltura, il Parco Tecnologico Padano e Assobiotec-EuropaBio. E l'Accademia nazionale di agricoltura con il suo presidente Giorgio Cantelli Forte che ha spiegato: “Mangiare sano vuol dire anche alimentarsi tenendo conto delle conoscenze sulla composizione dei cibi e sul metabolismo, per prevenire malattie o ridurre il ricorso a farmaci. Su questo tema si sta sviluppando un settore scientifico interdisciplinare che unisce biochimica, farmacologia e chimica, che sta ottenendo precise evidenze sull’uomo per il contenimento di alcune patologie gravi”. Patologie croniche (neurodegenerative-cardiovascolari-cancro) che é possibile prevenire appunto mangiando quelli che vengono definiti farma-alimenti per i loro effetti benefici presenti, e che sono soprattutto prodotti vegetali. Per esempio succhi di ortaggi, carote e altri prodotti di colori diversi che non solo hanno un valore nutrizionale di base, ma che forniscono fitochimici biodisponibili.

“Non è un caso che l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomandi il consumo di almeno 400 grammi di frutta e verdura al giorno possibilmente in cinque diversi momenti della giornata e scegliendo tra 5 colori diversi per garantire l’assunzione del maggior numero di componenti nutraceutici”. Lo ha sottolineato Giandomenico Bonaldi di Confagricoltura che ha deciso di lanciare in occasione di Expo “Gli appuntamenti con la sostenibilità”. Per confrontarsi su questo tema e guidare il sistema agricolo italiano verso un modello di sviluppo che garantisca la crescita dell’economia senza compromettere il futuro delle prossime generazioni.


Tale percorso non può che essere accompagnato da un forte impulso all’eco-innovazione, da una sempre maggiore attenzione alle potenzialità della bioeconomia e da una maggiore collaborazione tra le imprese di tutto il settore agroalimentare e agroindustriale, con la creazione di reti tematiche capaci di rendere ancora più efficienti i processi aziendali in chiave green . La nutraceutica non solo apre nuove prospettive al settore agricolo, agroalimentare e agroindustriale, ma può divenire anche un importante strumento per l'educazione dei consumatori a scelte consapevoli e sostenibili, oltre che salutistiche. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero