Non rimandare quel che c'è da fare e vivere con un piede già nel futuro. Un utilizzo più efficace del tempo distingue i top manager da un manager...
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Lo studio ha coinvolto 120 dirigenti, sia uomini che donne, per confrontare le attitudini dei quadri alti con quelli intermedi. Ai partecipanti è stato sugegrito di valutare il livello di accordo con 56 affermazioni basate sul loro rapporto con il tempo passato, presente e futuro. Ad esempio: «Sono felice di pensare al mio passato», «Se qualcosa è destinato ad accadere, non dipende dalle mie azioni», «Credo che ogni mattina una persona debba pianificare la propria giornata». I risultati hanno mostrato che i top manager si concentrano molto sulle prospettive temporali future e sul passato positivo, mentre i gruppi di middle manager si concentrano sul presente edonista e si affidano più spesso al loro destino. Inoltre, i livelli di procrastinazione, ovvero la tendenza a rimandare, nei top manager erano inferiori rispetto al gruppo dei quadri intermedi.
Gli psicologi della Higher School of Economics ipotizzano una correlazione tra questi due aspetti: una maggiore tendenza a procrastinare riscontrata nei quadri intermedi può essere spiegata dall'influenza del loro atteggiamento nei confronti del passato, ovevro sono pieni di ricordi e non prestano sufficiente attenzione al futuro. La minor tendenza a rimandare dei top manager riflette, invece, la loro capacità di autoregolarsi, controllare la situazione e fissare obiettivi, nella giornata come nella vita. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero