Sì al footing su strada e in pianura ma non se si soffre di problemi alla schiena. E' l'avvertimento per chi non rinuncia alla corsa pur di restare in allenamento o...
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«La corsa in via generale è sconsigliata per i soggetti più avanti negli anni, sopra i 55-60 anni, e per tutti coloro che presentano dischi già degenerati. In questi casi - spiega l'esperto - è preferibile camminare con passo veloce. Battere i talloni ha infatti ripercussioni soprattutto sull'ultimo spazio intervertebrale L5-S1 e più si corre più il disco va in sollecitazione: aumenta lo scarico sull'ultimo disco lombare che quindi continua a degenerare in modo più rapido. La degenerazione discale è l'anticamera di tutte le patologie della colonna, ernia del disco, sovraccarico delle faccette, infiammazioni, con lombalgie e sciatalgie. Per tutti gli altri, invece, non ci sono problemi, ma è necessario fare attenzione e correre in modo corretto».
Ecco allora le indicazioni del presidente del Cismer per fare footing evitando rischi alla schiena:
1) esame barpodometrico: è innanzitutto importante la postura, tutto quello che sta sotto la colonna fa parte continuativa della biomeccanica di colonna, per cui se si trascurano le impostazioni posturali nel camminare o nel correre si può incorrere in alterazioni della colonna stessa. E' consigliabile quindi un esame baropodometrico per controllare la postura dei piedi e correggerla eventualmente con l'utilizzo di solette.
2) scarpe da corsa: indossare sempre scarpe molto comode e adatte alla corsa, non va bene una qualsiasi scarpa da ginnastica
3) correre in pianura: preferire la corsa su superfici pianeggianti rispetto a salite e discese e cercare di evitare, almeno agli inizi, saliscendi e pendenze. Correre in piano è molto più efficace che non correre in salita o in discesa. 4) sì ad asfalto e prato: l'ideale sarebbe correre su terreni rigidi ma ammortizzanti, come ad esempio il tartan, materiale impiegato per le piste di atletica leggera. E' chiaro che questo è molto difficile quindi bene fare footing anche sull'asfalto o sul prato
5) no alla sabbia: benissimo correre al mare ma non sulla sabbia, la superficie della corsa deve essere rigida
6) aria aperta: è meglio la corsa all'aperto che non in palestra. Per questo piste ciclabili, asfalto e prato sono comunque preferibili al tapis roulant
7) allenamento: mai correre senza essere allenati. Bisogna farlo gradatamente e ricordarsi sempre che la corsa è uno sport a tutti gli effetti e non incide solo sulla colonna ma anche sull'aspetto cardiocircolatorio. Correre fa molto bene al sistema cardiocircolatorio perché abbassa la pressione e riduce la frequenza cardiaca ma bisogna farlo in preparazione.
8) tempi: la valutazione di quanto e come si corre è legata assolutamente a condizioni specifiche del soggetto rispetto alla sua struttura cardiocircolatoria o a eventuali degenerazioni discali. Non c'è una quantità di tempo idonea per tutti, per ciascuno va fatta un'indagine globale, in base a età, sesso, peso, condizioni fisiche. Si può correre tutti i giorni, 15 minuti o un'ora, dipende da quanto lo consente il proprio fisico.
9) esame cardiologico e posturologico: prima di andare a correre sottoporsi a una visita cardiologica e a un controllo posturologico. La corsa è al pari di tutti gli altri uno sport che richiede una qualificazione sia a livello amatoriale che agonistico. Non è difficile riscontrare un 40enne con una tachicardia di base già latente, come non è detto che a 50 anni non si possa correre la maratona. Però bisogna conoscere le proprie condizioni fisiche e sapere come impostare l'allenamento.
10) sovrappeso: anche il peso incide sulla schiena durante la corsa.
Il Messaggero