Tremore, rigidità, lentezza nei movimenti, perdita di equilibrio. Ma anche tronco e ginocchia flessi in avanti, difficoltà a stare con la schiena dritta . E poi alterazione...
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Non è escluso che Muhammad Alì, il grande pugile Cassius Clay, malato di Parkinson e di nuovo ricoverato per polmonite non si trovi esattamente in questa condizioni. Assai frequente, infatti, tra le persone colpite dalla malattia.
Una patologia degenerativa del sistema nervoso centrale. Evolve lentamente ma progressivamente, coinvolge alcune funzioni base come il controllo dei movimenti e l'equilibrio. Il morbo colpisce per il 50% in più gli uomini delle donne ma le ragioni di quest differenza non sono chiare. E' presente in tutto il monso e l'età media di esordio è tra i 58 e i 60 anni. Ma in circa il 5% dei pazienti può presentarsi anche sotto i 40.
Sicuramente può comparire in seguito a traumi alla testa (la malattia è molto diffusa tra ex pugili), esposizione a sostanze tossiche nell'ambiente e ateriosclerosi cerebrale.
In Italia sono circa 250mila le persone che soffrono di questa patologia, definita anche come “male delle grandi menti”: sono stati colpiti Papa Giovanni Paolo II, il leader palestinese Arafat oltre al pugile mito. «I pazienti in genere si vergognano della loro malattia, quasi fose una colpa» fanno sapere all'Associazione italiana parkinsoniani - Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero