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Per il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri «i tempi sono maturi per togliere la mascherina all'aperto», ma solo «dove non c'è assembramento». Cosi ha risposto Sileri al dottor Matteo Bassetti, direttore della clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova durante Domenica In, nel giorno del ritorno di Mara Venier. L'aspetto fondamentale è «quante persone sono vaccinate», prosegue il sottosegretario del Governo, e «30 milioni hanno già ricevuto una dose in Italia». Per questo «le chance di potermi contagiare sono molto ridotte – ha aggiunto Sileri –. Si può togliere la mascherina, ma deve essere a portata di mano. E, se c’è tanta gente, allora la rimetto. Perché, attenzione, c’è il rischio di varianti». Sileri spera che sulla possibilità di non indossare le mascherine all'aperto «il Cts si esprima in tal senso a breve».
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Attenzione alta sulle varianti
Mara Venier poi chiede a Sileri delucidazioni sulle varianti. Il sottosegretario risponde: «La variante indiana ha due mutazioni: una aumenta la contagiosità, l’altra la resistenza al virus. Noi siamo avanti con la vaccinazione, ma alcuni Paesi extra europei no. Per questo dobbiamo essere attenti». Bassetti, poi, rassicura: «Un ciclo completo di vaccinazione copre le varianti. Copre dall’ospedalizzazione e dal rischio morte. Spero che le varianti diventino una pubblicità per i vaccini e chi invitino le persone a vaccinarsi».
Terza dose non dello stesso vaccino
Sulla vaccinazione eterologa, ovvero quella in cui si utilizza per la prima dose un vaccino e per la seconda un altro, Sileri fa un esempio. «La terza dose non necessariamente sarà con lo stesso vaccino – commenta il sottogretario a Domenica In –. È possibile che questi vaccini debbano essere modificati in base alle varianti. La terza dose sarà, molto probabilmente, di un terzo vaccino. Più efficace per le varianti».
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Il Messaggero