ROMA Per chi, da oltre vent'anni scrive di Medicina e Sanità, sarà difficile d'ora in poi continuare a lavorare sapendo che Francesco Marabotto non c'è più....
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Rigoroso e attento Francesco Marabotto è stato il maestro per una generazione di giornalisti e comunicatori della Medicina e della Sanità. Un maestro garbato ma fermo. Andare a seguire i congressi all'estero con lui era impegnativo perché addentava tutte le notizie, non mollava mai. I suoi obiettivi: valorizzare la ricerca ma, soprattutto dare informazioni ai malati. Lui paziente e giornalista. Niente sensazionalismi né false speranze.
Francesco aveva due grandi doti: sapeva ascoltare e sapeva ridere. Ironico e autoironico. Poco più di un mese fa, qualche giorno prima di Natale, passeggiavamo nei vialetti dell'univrsità La Sapienza dopo aver consegnato il premio Riccardo Tomassetti a giovani giornalisti scientifici.«Che dici - scherzò - possiamo sembrare degli studenti?». «Mi sa di sì» gli risposi ridendo. E lui sorrise calcandosi sulla fronte il cappelletto di lana come un ragazzo. Ciao, Francesco Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero