Covid, Magrini (Aifa): in estate avremo 30 milioni di dosi al mese

«L'avidità vaccinale ha penalizzato l'Europa. E per colpa di Paesi senza scrupoli in Italia la vaccinazione di massa scatterà solo in estate, quando...

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«L'avidità vaccinale ha penalizzato l'Europa. E per colpa di Paesi senza scrupoli in Italia la vaccinazione di massa scatterà solo in estate, quando avremo 30 milioni di dosi disponibili al mese»: a dichiararlo è il Direttore Generale dell'Aifa, l'Agenzia Italiana del Farmaco, Nicola Magrini, in un'esclusiva all'Osservatorio Economico e Sociale Riparte l'Italia in occasione del webinar La campagna vaccinale: le prospettive di ripartenza del Paese. E ha continuato spiegando anche «I contrasti che sono apparsi tra i diversi blocchi America, Gran Bretagna da una parte e Europa dall'altra, non sono serviti. Ci sono stati Paesi più rapidi compratori, ma la torta era una e chi è arrivato prima ed ha preso più vaccini lo ha fatto a discapito di altri. L'avidità vaccinale - come del resto è stata definita da una autorevole rivista scientifica - ha fatto venir meno la responsabilità sociale da parte di questi grandi Paesi. I comportamenti senza scrupoli hanno sicuramente inciso sullo slittamento della vaccinazione di massa, ad esempio in Italia, che non potrà avvenire prima dell'estate».

 

 

 

 

Per gli altri vaccini: «valuteremo»

Nonostante tutto Magrini si dice positivo sull'andamento della campagna vaccinale per contrastare il virus Covid-19: a giugno, secondo il Direttore Aifa, i quantitativi di vaccino saranno notevolmente apliati così come anche i punti di somministrazione. e alla domanda sulla possibile introduzione di ulteriori vaccini, come quello russo e cinese, a potenziamento della campagna, Magrini afferma: «Essendo parte di Ema faremo le valutazioni che ci spettano come autorità regolatoria anche sulla base dei dossier che saranno sottomessi. I vaccini che saranno effettivamente disponibili nei prossimi mesi definiranno ciò di cui abbiamo bisogno. Se ne avremo bisogno si vedrà al momento». 

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Il Messaggero