Rivoluzione sul lettino del chirurgo per il ringiovanimento del viso e del collo. Un’innovativa tecnica di lifting facciale permette di sollevare i tessuti con un approccio...
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«I risultati sono entusiasmanti - spiega l’esperto - Da un progetto di chirurgia conservativa, cosiddetto minilifting, riusciamo a ottenere con uno scollamento minore esiti da lifting completo: i rischi di complicanze sono ridotti, il recupero è più rapido e la durata nel tempo sensibilmente superiore”» Un anno dopo il primo intervento eseguito nell’aprile del 2017, a cui ha fatto seguito la presentazione ufficiale nel mese di settembre al Congresso nazionale della Sicpre (Società italiana di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica), il prossimo 15 giugno, a Roma, il Prof. Spirito terrà un corso sulla nuova tecnica chirurgica.
L’evento, ‘Lifting composito della faccia secondo Hamra, Mendelson, Funk.
«L’effetto - prosegue ancora il prof. Spirito - è quello di un viso più giovane di dieci anni. Il viso tende a scendere, come sappiamo, per la forza di gravità e inoltre perché le ossa diventano più sottili; noi lo riposizioniamo verso l’alto. I risultati sono davvero rivoluzionari. La procedura è meno invasiva rispetto a quella di un lifting classico, la cui incisione arriva fin dietro l’orecchio con uno scollamento della pelle fino a metà mento, ma la durata è la stessa se non maggiore. Inoltre l’esposizione dei tessuti è minore, quindi meno punti, meno coagulazione, meno rischi di complicanze. Una tecnica talmente vantaggiosa per il paziente - conclude l’esperto - che potrebbe sostituire in via definitiva il lifting tradizionale completo».
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Il Messaggero