Quando si tratta di leggere favole ai propri figli il “vecchio” libro di carta è meglio dell'e-book. Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista...
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Con le versioni elettroniche, scrivono gli autori, non solo c'è meno interazione ma i genitori tendono a parlare meno della storia e di più della tecnologia in sè. Questa diversa esperienza, sottolinea Tiffany Munzer, uno degli autori, può avere ripercussioni sulle capacità del bambino.
«Le differenze possono sembrare minime, ma hanno un ruolo nello sviluppo corretto - spiega -. I genitori possono interrompersi a metà di una storia e chiedere 'come fa l'anatra', o mettere in relazione una parte della storia con qualche esperienza già fatta dal bambino, ad esempio commentando 'ricordi quando siamo andati in spiaggia'. Queste pratiche, così come sollecitare commenti e domande che vanno al di là del contenuto, promuovono il linguaggio espressivo del bimbo, il suo coinvolgimento e l'apprendimento». Questo non avviene, continua l'esperta, se si usano i libri elettronici. E i genitori tendono a fare meno commenti e domande. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero