John Attard, dall'Oscar per il Gladiatore alla cura dei bambini con autismo e disagi motori

John Attard con il presidente della Marvel Stan Lee morto lo scorso anno
Dall'Oscar per il Gladiatore alla cura dei bambini con autismo e problemi motori il passo sembra impossibile. Invece sei anni fa, dopo 30 anni passati negli studios di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Dall'Oscar per il Gladiatore alla cura dei bambini con autismo e problemi motori il passo sembra impossibile. Invece sei anni fa, dopo 30 anni passati negli studios di Hollywood, la vita reale si è presentata nelle sembianze di una neonata di nome Giuliana e per John Attard, mago degli effetti digitali che ha firmato film come Lost in space e il Libro della Giungla, è arrivato il momento di cambiare.


La nascita della figlia, che porta il nome della nonna napoletana, è stata un'illuminazione: gli è venuto naturale pensare che il suo lavoro avesse bisogno di un'evoluzione, il desiderio di fare qualcosa per i bambini che soffrono. Attard ha portato a  Roma la sua esperienza e il suo videogioco-terapeutico al Convegno Shaping the future of Pediatrics, organizzato dall'Ospedale Bambino Gesù, con la partecipazione dei maggiori esperti e scienziati internazionali.
«Aiutare i piccoli con autismo è stato il mio primo interesse, ma davvero non avevo nessun canale per arrivare a loro. Da lì, l'idea di utilizzare le mie competenze per creare qualcosa che anziché segregare i bambini con una diagnosi di autismo, gli consentisse di fare giochi sociali».

«Negli Usa - racconta Attard - ci sono le classi speciali per loro, possono prendere solo gli scuolabus dedicati, seguire i percorsi formativi previsti, insomma vengono separati dai loro compagni, tenuti a parte. Non mi piaceva». A quel punto Attard ha creato una società con l'idea di realizzare un videogioco che aiutasse i bambini con autismo a sviluppare rapporti con l'ambiente e i coetanei: "Siamo partiti dalla ricerca scientifica, abbiamo cercato il contatto con i medici, lavorato sulla terapia del movimento, studiato le possibilità con l'intelligenza artificiale. Quando abbiamo finalmente capito come agire, abbiamo creato gli effetti visivi giusti, i movimenti giusti. Oggi il videogioco disegnato da Playing Forward e il Los Angeles Children's Hospital è disponibile gratuitamente per chiunque ne abbia bisogno».

Una cosa non da poco, se si pensa che negli Usa l'assistenza per questi bambini costa alle famiglie migliaia di dollari ogni anno. Adesso, dopo anni di lavoro, i video sono diventati quattro. I medici del Los Angeles Children's Hospital si collegano al gioco e lo manipolano a seconda delle esigenze del singolo bambino che hanno in cura. Le animazioni visive vengono utilizzate anche per la terapia ai bambini con problemi motori dovuti a patologie oncologiche, chemioterapia, interventi, emorragie cerebrali. La terapia lavora sia sul movimento che sulle capacità cognitive. Effetti speciali da Oscar per curare i disagi motori nei bambini . 


 
«Questo metodo rivoluziona completamente il modello di assistenza - dice Attard - è stato disegnato per essere utilizzato da casa dai bambini, che indossano un visore a realtà aumentata che li proietta in un ambiente in cui interagiscono. Dall'altra parte c'è il medico che si collega dall'ospedale con un casco. In questo modo anche l'abbattimento dei costi è totale. L'impatto è enorme per pazienti, medici e istituzioni. Questo progetto inoltre dimostra come l'esperienza nell'intrattenimento possa fornire opportunità nell'impegno sociale».   Ora il videogioco del premio Oscar potrebbe arrivare anche in Italia grazie al lavoro degli esperti che stanno ridisegnando il presente e il futuro della pediatria. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero