«Probabilmente abbiamo raggiunto il picco: questo vuol dire che nella prossima settimana, o al massimo in quella successiva, dovremmo registrare una flessione dei casi...
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«Ebbene, si tratta di un dato analogo a quello della scorsa stagione, anche se in questo caso è iniziato tutto più tardi, e anche il picco è arrivato dopo rispetto all'anno scorso. Nel nostro Paese - precisa Rezza - hanno circolato molto i virus di tipo A, H1N1 e H3, mentre sono stati inferiori i casi da virus B, che invece aveva stupito l'anno scorso». I casi gravi, poi, spiega l'esperto, «sono collegati quasi tutti al virus H1N1, quello pandemico, che non era poi così 'innocuò come si era detto. Come ogni anno, poi, i bambini sono stati i più colpiti, ma continuano a registrarsi casi fra gli anziani, che però rispetto all'infanzia sono molto meno colpiti», anche complici le vaccinazioni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero