Il fast food? Rende il sistema immunitario più aggressivo sul lungo termine. Quest'ultimo reagisce a una dieta con molti grassi e calorie come a un'infezione...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Per arrivare a questa conclusione i ricercatori hanno preso in esame dei topi, somministrando loro per un mese una dieta con grassi, zuccheri e poche fibre. Gli animali hanno quindi sviluppato una forte risposta infiammatoria in tutto il corpo, quasi come dopo un'infezione da batteri pericolosi. Quando i ricercatori hanno offerto ai roditori la loro tipica dieta a base di cereali per altre quattro settimane, l'infiammazione acuta è scomparsa. Ma anche dopo che era trascorso del tempo, molti dei geni che erano stati attivati durante la fase in cui i roditori erano stati nutriti con cibo poco sano erano ancora attivi. Inoltre, i ricercatori sono riusciti a identificare il “sensore fast food” nelle cellule immunitarie, che riconosce il cosiddetto junk food come “pericoloso”. Analizzando 120 campioni di sangue, hanno trovato prove genetiche del coinvolgimento del cosiddetto inflammasoma NLRP3. Gli inflammasomi sono importanti complessi di segnalazione intracellulare che riconoscono agenti infettivi e altre sostanze nocive. Come questo specifico NLRP3 riconosca l'esposizione del corpo al cibo del fast food rimane ancora da determinare. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero