Il legame tra obesità e depressione è noto da tempo ma non ancora del tutto compreso nei suoi meccanismi. Una nuova ipotesi che potrebbe spiegarlo arriva da una...
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Lo studio, pubblicato su Translational Psychiatry, è stato condotto su topi alimentati con diete ad alto contenuto di grassi. I ricercatori hanno anche scoperto che diminuendo l'espressione di un enzima specifico chiamato fosfodiesterasi, i sintomi della depressione legata all'obesità possono essere ridotti. I topi alimentati con una dieta ad alta densità di grassi hanno in particolare mostrato un afflusso di acidi grassi in una regione del cervello denominata ipotalamo, correlata al sistema metabolico e nota per essere connessa anche alla depressione.
Questi acidi grassi erano in grado di influenzare direttamente le vie di segnalazione chiave responsabili dello sviluppo della patologia. Il rapporto tra obesità e depressione è complicato. I pazienti con obesità hanno infatti meno probabilità di rispondere bene ai comuni farmaci antidepressivi. Anche per questo i risultati dello studio appaiono interessanti e i ricercatori ritengono che possano avere un'influenza su nuovi bersagli per farmaci antidepressivi che potrebbero essere più adatti per persone in sovrappeso e obese. «Usiamo spesso cibi grassi come conforto - spiega George Baillie, autore principale della ricerca - ma nel lungo periodo è probabile che ciò influisca negativamente sull'umore. Sappiamo che una riduzione dell'assunzione di cibo grasso può portare a molti benefici per la salute, ma la nostra ricerca suggerisce che promuove anche una disposizione ad essere più felici». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero