Gemelli siamesi uniti dal basso addome: nove ore di operazione per separarli

Gemelli siamesi uniti dal basso addome: nove ore di operazione per separarli
Ci sono volute nove ore di interventi chirurgici suddivisi in nove tappe per riuscire a separare due gemellini siamesi dello Yemen, Abdullah e Abdulrahman, che erano nati...

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Ci sono volute nove ore di interventi chirurgici suddivisi in nove tappe per riuscire a separare due gemellini siamesi dello Yemen, Abdullah e Abdulrahman, che erano nati attaccati e con diversi organi in comune, compreso l'intestino.

L'intervento è stato effettuato nello scorso week end al King Abdulaziz Medical City di Riyadh, in Arabia Saudita, da un team di chirurghi guidati dall'ex ministro della Salute, Abdullah Al-Rabeeah: consulenti in anestesiologia, pediatria, ortopedia, chirurgia plastica e chirurgia del tratto urinario e infermieristico e tecnici. Per dividere i bimbi, infatti, è stato necessario separare le viscere, l'apparato urinario e le ossa del bacino.

Inizialmente i medici davano ai piccoli un 60-70% di possibilità di sopravvivenza, ma ora, vista la buona reazione dopo l'intervento, la percentuale è salita considerevolmente: i bimbi sono in netta fase di ripresa nel reparto di terapia intensiva pediatrica dell'ospedale

Questa è la 35esima separazione effettuata in Arabia Saudita su gemelli siamesi dal 1990 a oggi su soggetti provenienti da 18 Paesi, tra cui Sudan, Yemen, Egitto, Malesia, Filippine, Polonia, Marocco e Iraq: negli ultimi 20 anni si sono registrati 30 successi su 30 interventi.

L'operazione è avvenuta ad appena una settimana di distanza dall'operazione effettuata in Texas su due gemelline siamesi di 10 mesi, Knatalye Hope e Faith Adeline, che, unite al petto e all'addome, condividevano la stessa parete toracica, i polmoni, il pericardio, il diaframma, il fegato, l'intestino, il colon e il bacino. L'intervento, il primo al mondo di tale complessità, è stato effettuato da uno squadrone di 12 chirurghi, 6 anestesisti e 8 infermieri. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero