Staminali, a Roma la “fabbrica” più grande d'Europa accordo Bambino Gesù e Gemelli cure per il cuore e tumori del sangue

Staminali, a Roma la “fabbrica” più grande d'Europa accordo Bambino Gesù e Gemelli cure per il cuore e tumori del sangue
ROMA A Roma una fabbrica di cellule staminali e tessuti. Un grande laboratorio che produrrà terapie innovative per malattie non ancora curabili. Non pillole o trasfusioni ma...

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ROMA A Roma una fabbrica di cellule staminali e tessuti. Un grande laboratorio che produrrà terapie innovative per malattie non ancora curabili. Non pillole o trasfusioni ma cellule, appunto, e vettori virali. Xellbiogene è il nome di questa “azienda” nata da un accordo tecnico-scientifico tra il Policlinico Gemelli e l'ospedale pediatrico Bambino gesù. Obiettivo dei fondatori è quello di riuscire a portare gli ultimi ritrovati della biomedicina e delle terapie geniche dal bancone dei laboratori al letto del paziente. Costuendo le cure su misura.


Questa “azienda”, dunque, si occuperà sia della sperimentazione clinica di terapie avanzate (genica, cellulare, ingegneria tissutale, produzione di vettori virali e anticorpi) si nelle terapie, già consolidate, in oncoematologia.

In un primo tempo le cellule utilizzate nei 4mila metri quadrati della struttura saranno fornite da altri laboratori. Oltre a servire i due ospedali fondatori la “fabbrica” cercherà altri collaboratori e clienti sia in Italia che all'estero. I contratti sono già in corso. Per ora i ricercatori devo approvvigionarsi fuori perché l'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, solo nel 2015 darà il via libera per la distribuzione di prodotti biotecnologici.

«Le terapie avanzate - spiega Rocco Bellantone, preside della facoltà di Medicina e chirurgia della Cattolica e vicepresidente di Xellbiogene - sono senza dubbio una delle frontiere della medicina moderna. In futuro potremo rigenerare tessuti e organi compromessi da un trauma o da una malattia, potremo fare in modo che il nostro sistema immunitario riconosca ed elimini cellule tumorali che in condizioni normali non sarebbe in grado di combattere, potremo correggere difetti geentici che spesso sono la causa di patologie rare».

Le prime linee di ricerca riguarderanno l'uso di staminali: verranno effetuati test clinici sull'uomo dell'uso di cellule prelevate dal midollo osseo per guarire le insufficienze cardiache. Saranno usate anche cellule staminali mesenchimali per evitare che nei bambini che hanno subito un trapianto di midollo per curare un tumore del sangue si sviluppi la malattia contro l'ospite (cellule immunitarie del ricevente attaccano quelle del donatore).


«La società è una delle più grandi d'Europa in questo campo, opererà secondo tutte le regole e gli standard che sono necessari per questo tipo di ricerche - spiega Giuseppe Profiti presidente del Bambino Gesù - con l'obiettivo di produrre i farmaci del futuro che abbiano sempre meno effetti collaterali». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero