Covid, il “fungo nero” nuova patologia trovata nei pazienti in India: a rischio i malati di diabete

Un nuovo effetto secondario - e pericoloso - legato al Covid preoccupa medici e scienziati: le infezioni da “fungo nero”, che si stanno susseguendo in India. Il nome...

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Un nuovo effetto secondario - e pericoloso - legato al Covid preoccupa medici e scienziati: le infezioni da “fungo nero”, che si stanno susseguendo in India. Il nome tecnico è mucormicosi, una rara infezione fungina che porta alla perdita della vista e anche alla morte nel cinquanta per cento dei casi. In soli due mesi, un ospedale di Mumbai ha già registrato 24 casi, contro i 6 di media che venivano registrati gli anni scorsi. La mucormicosi (o zigomicosi) colpisce principalmente le persone immunocompromesse ed è causata da un fungo del gruppo degli zigomiceti. È la terza micosi invasiva più importante, dopo la candidosi e l’aspergillosi è colpisce generalmente il viso, gli occhi e i polmoni dei pazienti.

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È necessario intervenire rapidamente per evitare che la malattia si diffonda, raggiungendo il cervello del paziente. In India, molti dei casi registrati avevano un dettaglio in comune: la patologia è stata riscontrata in persone che si erano appena riprese dal Covid e che, spesso, soffrivano di diabete. Il rischio è infatti più alto per i pazienti diabetici, oncologici e per quelli che stanno assumendo farmaci immunosoppressori o steroidi. I disturbi iniziali, destinati a degenerare in caso di mancato intervento, compaiono generalmente tre giorni dopo il recupero dall’infezione da Covid-19. L’infezione parte dai seni nasali e, se non viene trattata rapidamente, nel giro di poco tempo può raggiungere gli occhi, provocando la perdita della vista, e poi il cervello. I primi sintomi della malattia sono intorpidimento del viso, ostruzioni del naso da un lato, gonfiore agli occhi o dolore.

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Già nel dicembre del 2020 il dipartimento della salute del Gujarat aveva emesso un avviso per medici e funzionari sanitari dopo che alcuni pazienti Covid erano stati infettati da mucormicosi, affermando che si trattava di una rara infezione fungina e che aveva un tasso di mortalità complessivo del 50 per cento. «Colpisce più comunemente i seni nasali o i polmoni dopo l’inalazione di spore fungine dall’aria, oppure la pelle dopo che il fungo è entrato attraverso un taglio, un’ustione o altri tipi di lesioni cutanee. Tuttavia, può verificarsi in qualsiasi parte del corpo», recitava l’avviso.

Ecco le raccomandazioni per la prevenzione: «Indossare mascherine ffp2, evitare il contatto diretto con molta polvere, indossare scarpe, pantaloni lunghi e guanti durante la manipolazione di terra o muschio e pulire bene le lesioni della pelle con acqua e sapone». Ora, però, in India i casi sono di nuovo in aumento. Al Sir Ganga Ram Hospital di Nuova Delhi ci sono stati circa 15 contagi nelle ultime due settimane. Manish Munjal, primario di chirurgia dell’ospedale, sottolinea che c’è «un aumento di questa pericolosa infezione fungina innescata dal Covid. Solo negli ultimi due giorni abbiamo scoperto 6 casi».


 

 

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Il Messaggero