Il Film come terapia: Tornatore e Baglioni per lo spot al Gemelli

Interno giorno: nei corridoi del Policlinico Gemelli di Roma c'e agitazione. Dottori, infermieri, familiari dei pazienti e malati si affrettano non per un'emergenza ma per...

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Interno giorno: nei corridoi del Policlinico Gemelli di Roma c'e agitazione. Dottori, infermieri, familiari dei pazienti e malati si affrettano non per un'emergenza ma per arrivare nella sala cinematografica dell'ospedale, dove grandi e piccoli, ridono e si commuovono guardando l'avventura animata Disney Big hero 6.


È quanto racconta "Medicinema, il film come terapia", lo spot del premio Oscar Giuseppe Tornatore con le musiche di Claudio Baglioni per la campagna di fundraising (obiettivo 300mila euro) di Medicinema Italia, l'onlus impegnata nella costruzione della prima sala cinematografica integrata in un ospedale italiano, il Gemelli appunto, dove i lavori, già iniziati, dovrebbero concludersi entro l'estate. La sala da oltre 120 posti potrà accogliere anche pazienti non autosufficienti, in sedia a rotelle o a letto.

Lo spot, in programma da oggi sui 36 multiplex di the Space Italia, su internet, e poi in altri cinema e in tv, è stato girato in un solo giorno, con un cast di reali medici, volontari, infermieri, malati e parenti: «Tutti quelli che amano il cinema conoscono la valenza terapeutica di un film. Per questo quando mi hanno offerto il progetto ho detto subito sì, coinvolgendo i miei collaboratori. Ovviamente abbiamo lavorato tutti gratuitamente» spiega Tornatore che sta per tornare sul set con il suo nuovo film, The Correspondence, del quale preferisce non anticipare nulla. Claudio Baglioni ha aderito al progetto con uguale entusiasmo: «Ho pensato di lavorare su una parte di una mia canzone, Acqua dalla luna, nella quale c'è in qualche modo la sintesi del nostro lavoro. Noi artisti siamo quelli che danno la borraccia a chi fa la maratona della vita».

Medicinema Italia è nata nel 2013, sull'esperienza inglese attiva dal 1996: «Il Gemelli è il primo ospedale che ci ha accolto - spiega la presidente della Onlus Fulvia Salvi -. Avere Baglioni e Tornatore per lo spot è un grande regalo, ci aiuteranno a spiegare chi siamo e i nostri obiettivi nell'utilizzare il valore terapeutico del cinema e della cultura nel percorso di degenza ospedaliera, sia per pazienti che per i loro familiari». La Onlus è già sostenuta fra gli altri, da Walt Disney Company Italia, che oltre a offrire Big hero 6 per lo spot ha annunciato un importante donazione, e da Rai Cinema, che metterà a disposizione i propri film e organizzerà nella sala anteprime per raccolte fondi. Tornatore ha provato in prima persona il potere terapeutico del cinema in ospedale: «Durante la leva sono stato ricoverato a Roma nella struttura del Celio, che aveva un cinema. Proponevano filmacci ma sollevavano comunque lo spirito».

Per le proiezioni in ospedale il regista vedrebbe bene film come «A qualcuno Piace caldo, che unisce alla forza del cinema quella della risata, Luci della città di Chaplin o La vita è meravigliosa». E tra i suoi? «Forse Nuovo cinema Paradiso». I film, aggiunge, «aiutano spesso ad uscire da momenti critici. Vedere Effetto notte di Truffaut da ragazzo mi ha dato un'energia dirompente per continuare a credere di poter diventare regista, così come E Johnny prese il fucile, di Dalton Trumbo, mi ha fatto capire come si possa superare ogni difficoltà. C'è poi una sequenza in Il tormento e l'estasi (di Carol Reed, ndr), che ha influenzato tutta la mia vita. Quella in cui Michelangelo (Charlton Heston) non soddisfatto del suo lavoro nella Cappella Sistina, butta giù tutto e ricomincia. Anch'io ogni volta che qualcosa non va, faccio così».


Baglioni invece cita invece proprio un film del regista fra quelli che l'hanno aiutato: «Ero impelagato in un progetto antologico e guardando l'affresco di volti e storie di Baaria ho ritrovato grande forza e voglia di andare avanti».
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Il Messaggero