Fecondazione: studio su nuovo farmaco arruola 30 coppie del Lazio per cure gratis

Fecondazione: studio su nuovo farmaco arruola 30 coppie del Lazio per cure gratis
Uno studio internazionale in cui si vuole sperimentare l'efficacia e la sicurezza di una nuova gonadotropina ricombinante (follitropina delta) in due diversi tipi di...

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Uno studio internazionale in cui si vuole sperimentare l'efficacia e la sicurezza di una nuova gonadotropina ricombinante (follitropina delta) in due diversi tipi di stimolazione ormonale (protocollo lungo e protocollo corto) per la procreazione medicalmente assistita.


A partecipare in Italia oltre all'Istituto Humanitas e all'ospedale S.Orsola Malpighi di Bologna, anche il Centro di Medicina della Riproduzione dell'European Hospital, che ne è capofila. «Abbiamo per la prima volta, grazie a questo studio, la possibilità di offrire gratuitamente trattamenti di fecondazione in vitro a 30 pazienti della nostra Regione, almeno in una prima fase (è possibile che lo studio possa essere esteso a un maggior numero di pazienti) e di questo siamo molto orgogliosi», annuncia Ermanno Greco, direttore scientifico del Centro di Medicina della riproduzione dell'European Hospital di Roma e principal investigator della sperimentazione

La ricerca riguarderà il nuovo farmaco Rekovelle*, già presente sul nostro mercato e già utilizzato dai centri di Pma, ma solo per un tipo di stimolazione ovarica (protocollo corto). Lo studio consiste nel valutare l'efficacia (in termini di ovociti recuperati) e la sicurezza del farmaco in questi due diversi protocolli di stimolazione ormonale ed è stato regolarmente approvato dal Comitato etico della Asl Roma II, a cui afferisce la struttura romana. Per poter essere arruolate nello studio internazionale multicentrico, a cui partecipano 19 centri, le pazienti dovranno presentare specifici criteri di inclusione, come una età non superiore ai 40 anni, essere in buona salute fisica e mentale, oltre chiaramente ad avere problemi di infertilità. Per poter partecipare basta chiamare il Centro di Medicina della riproduzione dell'European Hospital.
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Il Messaggero