L'iniezione anti-diabete che non può essere usato per dimagrire. E che invece ora scarseggia

La segnalazione dell'Aifa: l'aumento della domanda provocherà carenze per tutto il 2023

L'iniezione anti-diabete che non può essere usato per dimagrire. E che invece ora scarseggia
La “vocazione” dimagrante. Diciamolo subito: in Italia semaglutide (la puntura che fa dimagrire) non è ancora autorizzato come terapia per la perdita di peso. ...

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La “vocazione” dimagrante. Diciamolo subito: in Italia semaglutide (la puntura che fa dimagrire) non è ancora autorizzato come terapia per la perdita di peso.

Anche se l’Ema, l’Agenzia europea per i farmaci, ha dato l’ok nel gennaio 2022. Quindi, qualunque suo utilizzo al di fuori del trattamento del diabete di tipo 2 è da considerarsi “off label” (fuori etichetta, non previsto). Stiamo parlando, appunto, del farmaco in versione iniettabile, nato per i pazienti diabetici ma utilizzato (e sovrautilizzato) in Usa per perdere peso. Obesi o no. È chiaro che gli occhi di tutti sono puntati su questo medicinale, viste le sue performance nello studio STEP 1 pubblicate sul New England Journal of Medicine (68 settimane di terapia hanno prodotto una perdita di peso del 10-15% e del 20% in un terzo dei partecipanti, risultati che si avvicinano a quelli della chirurgia bariatrica). Non sorprende dunque che il passaparola e TikTok lo abbiano incoronato come l’uovo di Colombo per “dimagrire continuando a mangiare”. Con ricadute pericolose però: chi può se lo fa prescrivere e molte celebrities, come Elon Musk, gli fanno da testimonial. Un fenomeno che ricorda quello dei Botox party da salotto e che, come questi, non è privo di rischi. Semaglutide è un farmaco sicuro, ma non privo di effetti collaterali, come mal di testa, nausea, vomito, diarrea o costipazione e in qualcuno calcoli biliari, allergia e insufficienza renale acuta (probabilmente legata alla disidratazione). Insomma, non è una punturina magica per perdere peso, ma un farmaco che va gestito da un medico in un percorso per la perdita di peso, che comprenda dieta, attività fisica, eventuale supporto psicologico e valutazione anche per una procedura di chirurgia o endoscopia. Senza pericolose scorciatoie fai-da-te. Proprio nei giorni scorsi il medicinale è stato inserito dall’Aifa nella lista dei farmaci carenti e in una nota informativa sul sito dell’Agenzia si sottolinea che l’aumento della domanda «ha portato a carenze che si prevede continueranno per tutto il 2023». Un fenomeno già accaduto in America. Peraltro, se le persone dovranno pagarlo di tasca propria, non sarà alla portata di tutti e l’obesità purtroppo dilaga soprattutto tra i ceti sociali meno abbienti.

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Il Messaggero