Farmaco anti-aging è efficace, rimosse le cellule invecchiate con un «cocktail»

Rallentare l'invecchiamento non è più un'utopia. Per la prima volta in un test su pazienti dimostrata l'efficacia di un cocktail di farmaci con...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Rallentare l'invecchiamento non è più un'utopia. Per la prima volta in un test su pazienti dimostrata l'efficacia di un cocktail di farmaci con potenziale azione anti-aging - i cosiddetti "senolitici" - nel rimuovere le cellule vecchie (senescenti) presenti nel corpo umano. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista EBioMedicine da James Kirkland della Mayo Clinic di Rochester secondo cui i senolitici - sostanze che si estraggono anche dalla frutta e dalla verdura come la quercetina - potrebbero un giorno sconfiggere le malattie croniche come il diabete, la demenza e anche rallentare l'invecchiamento.


Scoperto all'ospedale Bambino Gesù il meccanismo alla base dell'invecchiamento precoce

 
Quelle senescenti sono cellule disfunzionali che si accumulano nel corpo con l'età, in diversi organi. Diverse malattie, tra cui l'Alzheimer, sono risultate associate all'accumulo di cellule senescenti. In studi su animali i senolitici si sono dimostrati capaci di eliminare le cellule senescenti e contemporaneamente produrre effetti anti-aging e miglioramento del quadro di diverse malattie croniche. In un recente studio clinico firmato sempre dagli scienziati della Mayo Clinic, i senolitici hanno migliorato il quadro clinico di pazienti con una malattia respiratoria (la fibrosi polmonare idiopatica).

Ma questo nuovo studio è il primo a dimostrare che i senolitici riducono le cellule senescenti e che quindi è plausibilmente proprio questo il loro meccanismo d'azione. Nello studio gli esperti hanno dimostrato la riduzione di cellule senescenti sia nel sangue sia nel tessuto adiposo. Il prossimo passo sarà valutare se, come visto nei modelli animali di diabete, i senolitici siano in grado di ridurre la resistenza all'insulina e altri alla base di malattie e complicanze.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero