Rallentare l'invecchiamento non è più un'utopia. Per la prima volta in un test su pazienti dimostrata l'efficacia di un cocktail di farmaci con...
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Scoperto all'ospedale Bambino Gesù il meccanismo alla base dell'invecchiamento precoce
Quelle senescenti sono cellule disfunzionali che si accumulano nel corpo con l'età, in diversi organi. Diverse malattie, tra cui l'Alzheimer, sono risultate associate all'accumulo di cellule senescenti. In studi su animali i senolitici si sono dimostrati capaci di eliminare le cellule senescenti e contemporaneamente produrre effetti anti-aging e miglioramento del quadro di diverse malattie croniche. In un recente studio clinico firmato sempre dagli scienziati della Mayo Clinic, i senolitici hanno migliorato il quadro clinico di pazienti con una malattia respiratoria (la fibrosi polmonare idiopatica).
Ma questo nuovo studio è il primo a dimostrare che i senolitici riducono le cellule senescenti e che quindi è plausibilmente proprio questo il loro meccanismo d'azione. Nello studio gli esperti hanno dimostrato la riduzione di cellule senescenti sia nel sangue sia nel tessuto adiposo. Il prossimo passo sarà valutare se, come visto nei modelli animali di diabete, i senolitici siano in grado di ridurre la resistenza all'insulina e altri alla base di malattie e complicanze. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero